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Premiato il caporal maggiore Russo
Storia di Domenico Russo
Domenico Russo, medaglia d'oro
Domenico Russo, eroe dello sport
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Quando i sogni diventano realtà
Domenico Russo
La storia del caporalmaggiore Russo che ha dedicato la sua vita all’Esercito
Zambrone
Fino a qualche tempo fa per Domenico Russo, caporal maggiore del Ruolo d’onore dell’esercito italiano, sembrava tutto finito. Un terribile incidente segnava per sempre la sua vita. Dopo una prima fase di smarrimento egli ha deciso di reagire, affrontando la vita di petto, con determinazione. Per condurre la sua privata battaglia ha impugnato le armi del coraggio e della tenacia; consapevole delle sopraggiunte oggettive limitazioni, ma lontanissimo dall’autocommiserazione. Il ritorno a una “normalità” lungamente voluta e ricercata è diventato, pertanto, tangibile. Il suo percorso è stato lungo e tutt’altro che semplice. Dopo l’infortunio e le varie fasi di degenza sanitaria ha sbarcato il lunario in vari modi. Dapprima in maniera incerta, poi, con crescente sicurezza e il piglio deciso di chi ha poco più di vent’anni. Superata una prima fase di comprensibile difficoltà, non è mai rimasto inoperoso, mani nelle mani ad aspettare chissà quale manna dal cielo. Ha sfruttato tutte le piccole opportunità offertegli dalla società ed ha compiuto tanti piccoli gesti di solidarietà umana. La sua passione, però, è rimasta nel tempo sempre la stessa, l’esercito. Non a caso non ha mai trascurato la forma fisica. A Domenico Russo non manca il senso dell’umorismo e dichiara, sorridendo: “Non è che io sia un guerrafondaio di prim’ordine; tutt’altro, penso che la pace sia il primo principio su cui si fonda una civiltà. L’esercito -aggiunge Russo- deve essere, innanzi tutto uno dei custodi degli equilibri sociali e politici nazionali. Porto sempre nel cuore il messaggio di Giovanni Paolo II dell’1 gennaio 2002 pronunciato in occasione della celebrazione della Giornata mondiale per la pace. Il Pontefice affermò che non c’è pace senza giustizia e non c’è giustizia senza perdono”. Qualche giorno fa, il giovane di Zambrone, dopo avere effettuato il relativo corso di addestramento, ha ottenuto il tanto inseguito brevetto di paracadutista riconosciuto dall’Esercito italiano. Il corso è stato organizzato dall’associazione nazionale paracadutisti d’Italia, ente riconosciuto al termine della Seconda guerra mondiale Un’organizzazione che annovera tra le proprie file non solo chi è appartenuto all’Arma, ma anche i giovani aspiranti alla carriera militare. Il neoparacadutista, raggiante, ha poi descritto alcune fasi del corso e le sensazioni provenienti dal profondo del suo animo: “per ottenere il brevetto ho anche effettuato tre voli da un aereo a 500 metri di altezza. Un’emozione che non credevo di potere più vivere. Il sogno, per me, è diventato realtà”. Il curriculum di Domenico Russo è di tutto rispetto. Nel 1999 durante un’esercitazione d’assalto a fuoco svoltasi a Capo Teulada, è rimasto ferito gravemente. Precedentemente, aveva frequentato nell’esercito italiano il corso di Fuciliere scelto presso la Scuola di fanteria, dove è stato assegnato alla 9^ Compagnia fucilieri dell’8 Rgt Bersaglieri. Nel 2000 è stato congedato per causa di servizio ed è stato iscritto al Ruolo d’onore con possibilità di essere richiamato in servizio dopo la maturazione del grado di servizio permanente. Rientrare nell’esercito è l’obiettivo che Russo tenterà di raggiungere perché a lui la vita ha insegnato che: “non bisogna arrendersi mai”.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 19 febbraio 2008
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