Zambrone. Il prefetto Giovanni Bruno e la comunità accolgono il campione
DOMENICO RUSSO, EROE DELLO SPORT
Il caporal maggiore medaglia d’oro ai giochi paraolimpici riservati ai militari
ZAMBRONE - Gloria victis (Gloria ai vincitori). Questa locuzione fu celebre nell’antichità perché si contrapponeva a quella barbarica del Vae victis (Guai ai vinti). La prima esprimeva un sentimento positivo e generoso verso il vincitore. La seconda, il senso dell’arrogante sopraffazione. C’è stata una parentesi nella vita del caporalmaggiore Domenico Russo in cui sembrava prendere il sopravvento il famigerato Vae victis. Ma si è trattato di un limitato arco temporale. Con la forza del sacrificio e della volontà, la positività ha avuto la meglio: Gloria victis. E il vincitore è il giovane caporalmaggiore zambronese. L’evento per la definitiva via del riscatto è stato l’Invictus games e cioè i giochi paraolimpici riservati ai militari portatori di disabilità. Tredici gli atleti italiani che vi hanno partecipato. Le gare si sono svolte a Londra dal 10 al 14 settembre. Cinque, le medaglie riportate dalla nazionale italiana. Domenico Russo è risultato vincitore nei cento metri. Questa, in sintesi, la sua storia. Arruolatosi nel 225esimo reggimento dell’esercito italiano il 10 dicembre del 1997, perse l’occhio durante un’esercitazione. Dopo una prima fase di difficoltà riprese a lottare per conquistare nuovi spazi di vitalità. Lo sport gli fu di grande aiuto. Dopo qualche anno il Ruolo d’onore dell’esercito italiano lo accolse a braccia aperte. Il 2 gennaio 2013 è rientrato in servizio, dopo ben tredici anni dal suo congedo; caso unico in Italia. Per onorare la vittoria agli Invictus games ieri è stato organizzato un pubblico cerimoniale con la partecipazione di varie autorità civili, militari e religiose. Fra queste: Giovanni Bruno prefetto di Vibo, il colonnello Daniele Scardecchia comandante provinciale dei carabinieri, Francesco Manzone capitano della Compagnia di Tropea, Francesco Tessitore comandante del II Reggimento Aves Sirio di Lamezia, Rosaria Galloro reggente scolastica dell’Istituto comprensivo di Briatico, Mimmo Praticò presidente del Coni Calabria, Mario Ambrosi dell’Associazione nazionale dei carabinieri. Il commissario prefettizio Sergio Raimondo che regge le sorti dell’amministrazione comunale ha coordinato la manifestazione: «Abbiamo l’onore -ha dichiarato- di avere il prefetto Giovanni Bruno a questa manifestazione. Personalità che ispira, il sentimento della legalità inteso non come motto, ma come progetto di vita». Dopo avere delineato la personalità di Domenico Russo ha concluso: «Il caporalmaggiore festeggiato per l’importante traguardo conseguito rappresenta la parte migliore di questa comunità. Ad maiora». Dopo gli interventi del colonnello Francesco Tessitore, della dirigente Rosaria Galloro e del presidente Mimmo Praticò è toccato a Domenico Russo, il quale ha chiosato: «Ho perso l’occhio, ma non la voglia di combattere. Io non ho mai smesso di essere un soldato e mi onoro di essere italiano e di servire la Patria». In conclusione ha voluto ricordare anche il sindaco Pasquale Landro scomparso lo scorso 27 maggio, al quale era legato da vincolo parentale. Orgogliosi ed emozionati, il papà Francesco, la sorella Antonella e la mamma Maria Landro. Le varie fasi organizzative sono state ideate ed eseguite dai rappresentanti della Pro loco, Fabio Cotroneo (presidente) e Mariella Epifanio (segretaria). Quest’ultima, in particolare, ha affermato: «Domenico Russo è un militare che ha trascorso un periodo un po’ triste, ma lo ha superato. La sua tenacia e dedizione vi siano da esempio». Presenti anche le scolaresche del posto con i suoi musicisti. Fra gli autori preferiti da Domenico Russo c’é Gabriele D’Annunzio che coniò il celebre motto: Memento audere semper (Ricordati di osare sempre). Il caporalmaggiore ha memoria e coraggio; ha osato ed ha vinto!
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Il Quotidiano il 28 ottobre 2014, p. 20