La calabresità

"Definirei la calabresità un misto di ostinazione, lealtà, rancore e senso altissimo dell'onore. L'uomo calabrese ricorda le offese e non le perdona,mantiene ad ogni costo la parola data e non conosce l'abbandono e la rinuncia"
Saverio Strati

"…Gli uomini, ecco personaggi più grandi dello stesso paesaggio: intorno ai nuclei costituiti nelle famiglie, tutto il mondo vagante dei personaggi che si ricollegano con una vita antica; le distanze tra paese e paese paiono lunghissime, e fra paesi vicini ci si considera di altro tempo, di altro clima, di altro dialetto. E dovunque è invece lo stesso. Il massaro (contadino o pastore) e il don (il signore di nascita, il galantuomo); volontari eremiti che fuggono il mondo, e si ritirano sulle montagne, monaci di nessun ordine, o di quell'ordine ideale degli appartati del mondo, pellegrini volontari che vestono l'abito monacale; i devoti di San Paolo erranti da luogo a luogo con la loro cassetta in cu è chiuso il serpente; la zingara che viene a dire che è febbraio e conviene preparare le pentole per l'ammazzamento del porco di Carnevale; il ceraiolo che arriva adire che è maggio, giallo come un favo di miele;il figurinaio che lavora la creta, quella stessa creta con cui i Greci fecero vasi e figurine, una creta rossa e verde…."
Corrado Alvaro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riportiamo di seguito un intervento del Presidente della Regione Calabria - Giuseppe Chiaravalloti, un testo che rappresenta un autentico pezzo di letteratura che riesce a esprimere in maniera straordinaria le bellezze, le contraddizioni, il modo di essere della Calabria e dei suoi abitanti. Ci sono anche due testi di Leonida Repaci.

LA CALABRIA ( Testo del Presidente della Regione Calabria G. Chiaravalloti )
STORIA DEI FRATELLI RUPE
QUANDO FU IL GIORNO DELLA CALABRIA