Vita da spiaggia
PARGHELIA
Dai moti al nuovo turismo
Le realtà locali della Costa degli dei sono comunemente e unicamente associate al mare. Invero, per esse, il turismo è una scoperta recente che risale a poco più di trent’anni fa. Tra i comuni del litorale vibonese, Parghelia esprime una storia e personaggi di primo piano. I francesi, per legge del 19 gennaio 1807 ne facevano sede di un cosiddetto “Governo” comprendente “Luoghi” o “Università” di Briatico, Zambrone, Daffinà, Daffinacello e Santa Domenica. Col successivo riordino operato per decreto del 4 maggio 1811 istitutivo di Comuni e Circondari, veniva retrocesso a frazione di Tropea. Nel nuovo assetto dato alla Calabria dai borboni per legge dell’1 maggio 1816, con la quale era istituita la provincia di Reggio, Parghelia veniva ricostituito comune autonomo, con giurisdizioni sulle frazioni di Fitili (che tuttora mantiene) Zaccanopoli e Alafito. Parghelia ha dato i natali a Marcello Accorinti scienziato del XVIII secolo, Onofrio Colace, giurista del Settecento, Antonio Jerocades filosofo, poeta, fondatore dell’accademia “Giardino del lieto lavoro” e autorevole esponente risorgimentale, Giuseppe Meligrana, minerologo vissuto a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento, Annibale Pietropaolo, vescovo del diciassettesimo secolo, Silvestro Stanà, vescovo del diciottesimo secolo, Natalale Landro, insegnante e raffinato pensatore, dotato di un bagaglio umano di eccezionale spessore, coraggioso e lungimirante sindaco socialista che ha esercitato le funzioni amministrative tra gli anni settanta e i primi degli anni ottanta. Parghelia, inoltre, trecentosessanta anni fa, è stata teatro della rivolta scoppiata sulla scia dell’esempio di quella napoletana capeggiata da Masianello. La cosiddetta “Rivolta di Masaniello” oscillò su due precise direttrici: la spontaneità assoluta e una regia determinata a conseguire fini ben precisi che oltrepassavano i confini napoletani. Le ripercussioni dei moti partenopei, infatti, non tardarono a giungere anche a Parghelia e dintorni. Il marinaio Leonardo Drago, ritornato nel suo paese d’origine incitò i concittadini e quelli del paesi vicini a ribellarsi alla nobiltà tropeana, detentrice, fino allora del potere assoluto. In quegli anni i “Casali” di Tropea erano ben ventidue: Parghelia, Alafito, Zaccanopoli, Fitili, Daffinacello, Daffinà, San Giovanni, Drapia, Gasponi, Santa Domenica, Ciaramiti, Brattirò, Caridi, Canciadi, Spiliga, Panagna, Lampazzoni, Barbalaconi, Ricadi, Orsigliadi, Brividi, e San Nicolò. Il conte Ounatte, all’epoca Vicerè, inviò a Tropea, quale suo vicario Francesco Caraffa che sconfisse i ribelli, i quali, fino a quel momento erano stati indomiti e coraggiosi resistenti contro le truppe organizzate dall’aristocrazia tropeana. La sorte più difficile toccò proprio a Parghelia. Furono molti i ribelli che subirono il carcere o l’esilio. Gli appuntamenti estivi di rilievo sono: la festa patronale del 9 e 10 agosto in onore di Maria santissima di Porto Salvo e la zeppolata organizzata dalla locale Pro loco per giorno 23 agosto che registra una significativa esposizione d’artigianato e di prodotti enogastronomici locali. Il “bar di Pepè” posizionato sul corso principale a pochi metri dal municipio, vanta uno dei gelati più gustosi di tutto il litorale tirrenico. Numerosa, fino agli anni Settanta, la presenza dei marinai. Sul territorio insistono, da sempre, strutture turistiche di eccellenza. In passato “Baia Paraelios” e “Sabbie bianche”, entrambi legate al tour operator Club Vacanze; oggi a tenere alta la bandiera dell’offerta turistica, ci sono, in particolare, “Panta rei” e “Porto pirgos”.
Corrado L’Andolina
Cosaedove
IL MAESTRO LORENZO E LA MAGIA DELLE NOTE
Pasquale Lorenzo, da Parghelia, é maestro di clarinetto al conservatorio di Vibo Valentia e appassionato cultore della musica etnica. La sua sconfinata passione lo ha portato a realizzare un laboratorio finalizzato alla realizzazione degli strumenti tipici della tradizione musicale calabrese: pipite e zampogne. I legni usati sono quelli del circondario: paduk, ebano, ulivo, erica, gelso bianco e nero, albicocco, mandorlo, pero. “Alberi -spiega Pasquale Lorenzo- dalla fibra resistente e con una sonorità consistente, pastosa, armoniosa”. Gli strumenti musicali che vengono fuori dalle sue mani sono dei veri e propri capolavori che rasentano la perfezione. “La mia passione per tutto ciò che ruota intorno alla musica popolare calabrese -afferma il maestro- nasce dal rispetto verso le tradizioni locali. C’è una miniera di sapienza che rischia di scomparire, io offro il mio contributo perché ciò non accada”. Ma da dove nasce questa passione ? L’artista di Parghelia risponde: “Da sempre sono un amante della presepistica. I presepi mi ricordano l’infanzia, le pastorali natalizie con l’inconfondibile suono delle zampogne. Il mio amore ha origine da quei suoni che se entrano nel cuore ti accompagnano per sempre …”. Pasquale Lorenzo è umile, discreto, opera con abilità e maestria. Le sue pipite, ad esempio, sono dei piccoli gioielli dell’artigianato. Molti lo considerano un monumento vivente alla tecnica realizzativa degli strumenti musicali indigeni. Nella fascia costiera vibonese è l’unico rappresentante di un mondo ormai estinto. L’artista, inoltre, è un musicista dotato di tecnica sopraffina. Le note prodotte dalla sua “zampogna a chiave” ad esempio, hanno una capacità calamitante; si ha la sensazione di trovarsi di fronte a una vera e propria orchestra ! Piccoli squarci di una provincia che avrebbe molto da offrire e insegnare alla cosiddetta modernità.
co. l’a
Alumedicandela
LA PIZZUTA E IL FASCINO CHE NON SI PUO’ FERMARE
Correva l’anno 1969. Originariamente fu “Mondo X”. Un nome che lasciava ampi margini alla fantasia. Un posto per giovani con molta energia e voglia di divertirsi. Fu un vero e proprio boom di presenze, un successo che superò le attese del suo fondatore, Giuseppe Taccone. Successivamente, il “Mondo X” lasciò il posto a “La pizzuta”, struttura ricettiva che si inseriva, per gradimento e qualità dei servizi, ai primi posti nell’offerta turistica locale. Attualmente il villaggio si sviluppa su un’insenatura di rara bellezza. E’ difficile, anzi impossibile, resistere alla capacità calamitante della natura che circonda “La pizzuta”. La scogliera maestosa e suggestiva esercita un fascino pressoché unico. Il limpido mare verde e azzurro del Tirreno rappresenta un’oasi di relax e serenità. Accoglienza e ospitalità sono i due pilastri sui quali si fonda la struttura ricettiva. Degna di nota la cucina, capace di coniugare il gusto delle pietanze tradizionali con le raffinate esigenze della clientela. I modi del titolare sono sempre gli stessi: pacati, garbati e cortesi. Giuseppe Taccone con elegante capacità affabulatoria svela il segreto di una pietanza frequentemente proposta nel suo villaggio.
Il piatto
La ricetta dell’esperto operatore è costituita dalle alici marinate. Gli ingredienti necessari sono i seguenti: alici fresche, limone, aceto, prezzemolo, aglio, peperoncino e origano.
Preparazione
Il procedimento prevede, innanzi tutto, la pulizia delle alici fresche a filetto. Poi, esse vanno messe per almeno due ore nell’aceto. Una volta tolte, si devono asciugare completamente. Poi occorre aggiungere un po’ di limone, prezzemolo, aglio abbondante, peperoncino, qualche goccia di limone, appena un pizzico di origano e il piatto sarà pronto per essere servito. Qualche volta l’origano é sostituito dalla menta. Il prodotto, però, rimane gustoso e apprezzato dalla totalità della clientela.
LIDI E APERITIVI
Villaggio La Pizzuta
Contrada Cervo
tel. 0963-600142
Residence hotel Tirreno
tel. 0963-600566
Residence Sabbie Bianche Aurum hotel
Contrada Millo
tel. 0963-601884
Residence Baia Paraelios Aurum hotel
Contrada Fornaci
tel. 0963-601828
Apart hotel Rocca di Tropea
Località Spoleti
tel. 0963-600112
Villaggio residence Vardano
tel. 08963-600600
Villaggio Mara Susa
Contrada Genova
tel. 0963-600240
Hotel residence Blue Paradise
Località Bordilia, km 29,700
tel. 0963-600500
Residence Piccolo
tel. 0963-601883
Pubblicato su Calabria Ora l’1 agosto 2008