GIANCARLO LEHNER IN CITTA’ PER SOSTENERE D’AGOSTINO
Lo scrittore deputato del Pdl incontra la cittadinanza
“La famiglia Gramsci in Russia” è il titolo della recente pubblicazione di Giancarlo Lehner, edita Mondadori. L’autore, deputato del Pdl, giornalista, storico e scrittore, vanta nel suo ricco curriculum, anche la direzione dell’Avanti! Attualmente collabora con Il Giornale. Lo scorso venerdì, nel cuore della campagna elettorale è giunto a Vibo Valentia. Due le finalità della sua presenza. La prima, legata alla presentazione del libro. La seconda, per sostenere la candidatura di Nicola D’Agostino alla carica di sindaco di Vibo. L’iniziativa, organizzata dall’associazione Liberali mediterranei, rappresentata dall’avvocatessa Maria Antonietta La Monica e coordinata dal giornalista Maurizio Bonanno, si è svolta nella biblioteca comunale. Dopo il saluto del senatore Francesco Bevilacqua, é stata proprio la giovane professionista vibonese ad introdurre la discussione, prendendo le mosse dal tema assegnato alla manifestazione: “L’opzione cultura per una politica nuova”. La Monica ha posto l’accento sulla necessità che la città di Vibo Valentia si riappropri appieno della sua identità: «Il risveglio delle coscienze -ha dichiarato- viaggia di pari passo con quello della cultura. Occorre lavorare per creare, da subito, le condizioni ottimali affinché le energie positive trovino il loro sbocco naturale. L’avvocato Nicola D’Agostino ha tutte le carte in regola per innescare un tale processo». A seguire, il coordinatore provinciale del Pdl Valerio Grillo, il quale si è diffusamente soffermato sul valore «assoluto» della democrazia. «Occorre riaffermare con forza -ha detto- quel valore che è la libertà». E’ stata poi la volta di Giancarlo Lehner che ha esordito «regalando» agli astanti, alcuni documenti ufficiali direttamente tratti dagli archivi del disciolto Kgb. Il primo di questi atti, reca la firma autografa di “Ercoli”, nome in codice di Palmiro Togliatti che sottoscrive la deportazione, poi tramutata in condanna a morte, di Vincenzo Baccalà (detto Rossetti), giornalista comunista che si era trasferito in Urss per contribuire alla vittoria finale della causa comunista. Tuttavia, il suo testamento morale è stato eseguito. Prima di essere fucilato, infatti, Vincenzo Baccalà in una struggente lettera alla moglie, scrisse: «Difendi tu la mia memoria, io sono innocente». Secondo quanto riferito da Lehner, fra i crimini accertati che recano la responsabilità di “Ercoli” anche quello di Sergio Di Modugno e di altri 1083 militanti comunisti italiani emigrati in Unione Sovietica. L’autore, documenti alla mano, ha proseguito dimostrando quanto solidi fossero i legami tra il Pci e il Pcus e ciò almeno fino ai primi anni ‘80. Lo scrittore ha poi esposto con chiarezza e appassionata vis oratoria l’argomento del libro. Le vicende ruotano intorno al ruolo che hanno avuto le donne nella vita di Antonio Gramsci. Nel libro, le vicende umane e politiche del pensatore sardo, s’intersecano con il più antico dei sentimenti umani: l’amore. Ne viene fuori una miscela raffinata, un vero e proprio inno. Dal canto suo, Nicola D’Agostino ha ricordato i trascorsi giovanili, allorquando teneva nella sua stanzetta, il poster di Che Guevara. Una sete di giustizia e di verità che il candidato Pdl ha dichiarato di mantenere sempre in vita e di volere mettere a disposizione della comunità vibonese. D’Agostino ha poi colto un altro aspetto legato alla presentazione del saggio storico. «Le vicende umane di Antonio Gramsci -ha dichiarato- offrono una grande lezione. L’amore per tutto ciò che circonda. Questo io provo per Vibo».
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 21 marzo 2010, p. 27