E’ Natale
INSIEME PER RIVIVERE LA NATIVITA’
Briatico, la “Eleutheria” mette in scena il presepe vivente
BRIATICO San Francesco d’Assisi è unanimemente riconosciuto quale l’inventore del presepe. L’intenzione del santo era quella di fare rivivere la Natività. Nel 1223 a Greccio, in Umbria, la messa di Natale venne arricchita con la presenza di un presepio vivente, episodio poi immortalato da Giotto nell’affresco della Basilica Superiore di Assisi. Nel tempo, l’antica rappresentazione è stata ripresa in ogni angolo del pianeta fino a diffondersi in maniera capillare. In continuità con l’antica tradizione, l’associazione culturale Eleutheria e la comunità parrocchiale di San Costantino hanno messo a punto ogni minimo particolare per la rappresentazione del presepe vivente che si terrà nelle viuzze del piccolo centro briaticese giorno ventisette. L’inizio è fissato per le ore diciotto con il mistero dell’Annunciazione e si concluderà intorno alle venti con l’arrivo dei re Magi. Ma cosa renderà unico l’evento che avrà luogo a San Costantino? La ricchezza di costumi e la raffigurazione degli antichi mestieri calabresi. In pratica, la nascita del Bambino Gesù verrà contestualizzata in un’antica realtà agropastorale calabrese non molto dissimile da quella in cui nacque il Salvatore. Da sottolineare la generosa collaborazione della cittadinanza che ha offerto i mezzi materiali, culturali e umani, necessari alla realizzazione della manifestazione. Stefania Aprile, presidente dell’associazione Eleutheria ha dichiarato: «Per la realizzazione del presepe vivente nulla è stato tralasciato, tutto è curato con estrema cura e conoscenza, fino a rendere ogni piccolo particolare importante e caratteristico. Costruire un pozzo, un ovile, gli scenari, i costumi, la capanna di Giuseppe e Maria -ha aggiunto la Aprile- ha richiesto molto impegno alle famiglie di San Costantino. Il risultato sarà costituito da una rappresentazione della nascita di Gesù puntuale ed emozionante». Il paese rivivrà, così, l’intensità e la gioia profonda del Natale. Un modo come un altro per riscoprire l’essenza della comunitas che si è cementificata nel corso dei secoli proprio in virtù della fede nel piccolo Nazzareno. Nella quarta domenica d’Avvento, durante l’Angelus, Bendetto XVI ha affermato: «Il Natale non è una favola per bambini, ma la risposta di Dio all’umanità in cerca di pace» E’ un monito che i fedeli sancostantinesi e i soci dell’associazione Eleutheria intendono tradurre in realtà.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 24 dicembre 2009, p. 37