ATMOSFERA MEDIEVALE A LIMBADI
“Filocastrum fest” e “Facimu rota” per immergersi nel glorioso passato
LIMBADI Testa durissima, degna della proverbiale dote che caratterizza i calabresi. I soci dell’associazione “Il tocco” di Motta Filocastro non solo non sfuggono a questa regola antropologica, ma, addirittura, ne fanno una questione etica. Insomma, trattasi di un vero e proprio scandalo. In un piccolo centro abitato da poco più di cento anime la dimensione “scandalistica” ha preso il sopravvento. I soci del circolo “Il tocco”, smentendo cliché e luoghi comuni su una Calabria distante dai processi culturali di prima fascia, hanno deciso di operare con sagacia e lungimiranza. A loro, il migliore riconoscimento circa la bontà delle realizzate iniziative viene tributato, ogni anno, da quanti hanno ancora a cuore le sorti di questa provincia, in ritardo sui processi di valorizzazione di un’identità che offrirebbe, invece, elementi culturali di eccezionale prestigio. Il “Filocastrum fest” che l’associazione della piccola frazione di Limbadi organizza ogni anno il 9 agosto, non è una banale “festa medievale”; piuttosto, rappresenta la pervicace volontà di riappropriarsi del proprio passato con spirito gioioso e allegro, partecipato e originale. La rievocazione della visita del conte Ruggero d’Altavilla nel piccolo centro vibonese offre l’occasione per ripercorrere le tappe di un momento splendente della storia locale. L’evento è oggetto di un puntuale approfondimento da parte degli organizzatori, tale da suscitare sentimenti di curiosità e apprezzamento generalizzati. La regia dell’operazione culturale è perfetta e ogni anno attira l’attenzione di un pubblico sempre più vasto che supera i confini provinciali. Da sottolineare la raffinatezza con cui vengono servite le vettovaglie anch’esse accuratamente contestualizzate. Non c’è nulla che viene affidato al caso e su ogni particolare si riversa un’idea, uno studio, un’amorevole attenzione. “Facimu rota”, kermesse musicale di tarantelle calabresi che si svolge, invece, il 10 agosto, non si esaurisce nel solito concertino etnico così tanto in voga in questo periodo; piuttosto, con la sua giornata interamente dedicata alle vicende musicali e coreutiche regionali, opera verso un coerente recupero di un segmento della ultra bimillenaria cultura indigena. La peculiarità dell’iniziativa musicale mottese, consiste nell’operare scelte segnate da una valenza artistica di primo livello. Nessun ammiccamento a sound estranei alle melodie calabresi. La valorizzazione di tutto ciò che è autenticamente tradizionale (ad esempio la costante presenza degli zampognari di Cardeto) è, per i soci de “Il tocco”, un’opzione irrinunciabile. Insomma, anche per l’anno in corso in un borgo antico del Vibonese si respirerà aria di cultura dai profumi riecheggianti un passato lontanissimo, e non solo sotto il profilo storico. Ma il 9 e il 10 agosto, a Motta Filocastro, borgo affascinante sospeso quasi per magia nelle verdi e lussureggianti colline antistanti Nicotera, saranno rappresentate le anime di una Calabria che resiste alla secolarizzazione e all’indifferentismo, proiettandosi con passione e malinconia verso un futuro tutto da scrivere.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 9 luglio 2009, p. 44