Marco Ambrosi
Nota del curatore
Ormai è più di quindici anni che giro per la Calabria. All’inizio l’ho fatto soprattutto per giocare a calcio, in seguito per suonare, sempre ho intrapreso viaggi per piacere. Per non parlare dei numerosi viaggi immaginari nei libri che parlano della Calabria, le canzoni dei calabresi e quelle calabresi, gli incontri con emigranti come me, che in ogni parola fanno scoprire un luogo amato e da amare.
Grandi scrittori e artisti hanno raccontato la Calabria. Penso a Corrado Alvaro, e ad Alexandre Dumas, Cesare Pavese, Guido Piovene, Corrado Stajano, che calabresi non erano, ma anche a un cantante come Rino Gaetano, a cui ho rubato il titolo di un brano per il nostro lavoro, Ad esempio a me piace…, che racconta un viaggio ogni volta che lo ascoltiamo. Viaggi in Calabria, immaginari e reali, a cui mi è parso interessante e appassionante dare una rappresentazione attuale, grazie ad artisti nati, adottati e discendenti dalla regione più meridionale della Penisola, che ne rappresentano una delle parti migliori.
Ho sempre pensato che un grande difetto dei calabresi fosse quello di essere disuniti. Soprattutto nel loro territorio d’origine, dove ognuno resta in fine dei conti confinato al proprio “orticello”, senza riuscire a cooperare. A volte, l’unica grande “cooperativa” calabrese, capace di unire e di esportare in tutto il mondo, sembra la ’ndrangheta. Ma anche contro questa “piaga”, i calabresi risultano disuniti, sparsi in gruppi che cercano di prevaricarsi reciprocamente, addirittura – per fortuna raramente – nel fronte dell’anti-mafia.
Ho considerato, dunque, giusto unire gli artisti calabresi, perché l’artista deve avere il compito di segnare una via di cooperazione. In fin dei conti è solo un modo per far vedere che in Calabria si può essere uniti e si può esportare cultura. E poi è giusto ricordare e ricordarci che non esiste solo la ’ndrangheta e anche questo, d’altronde, è un modo per combatterla.
Così è nato questo progetto e così abbiamo raccontato il nostro viaggio in Calabria. Un viaggio attraverso il paesaggio impervio dell’Aspromonte e della Sila, le montagne calabresi da cui si vede il mare. E il mare da cui si vede la neve, ma anche Stromboli e Vulcano, l’alba e il tramonto. Lo Stretto solcato dai traghetti verso Messina, che sembra un tutt’uno con Calabria, reso magico dalle mitologia di Scilla e Cariddi e della fata Morgana. I paesi addormentati e abbandonati, sull’orlo della terra franosa, dell’incuria, della difficoltà del vivere, della fatica di essere se stessi fuori dalla propria terra. Le colline con le fortificazioni militari invase dai fiori di campo, i ficarazzi e le viti.
Un viaggio incontrando i pastori che osservano le barche e i pescatori che sentono l’ululare dei lupi. I contadini con le mani indurite dai calli, che si riposano all’ombra degli ulivi e le donne che fanno chilometri con un cesto in testa pieno di verdura. Ma anche i manager e gli emigranti più umili stipati su treni sempre troppo stretti. I giovani che si eccitano per i fatti di sangue, per tutto ciò che puzza di violenza e potere, e quelli costretti ad andare via da terre dove ti insegnano a parlare poco e a farti i fatti tuoi. Ma anche di chi non se ne vuole andare.
Tutto questo in un viaggio lungo un’ora o una vita, segnato dall’amore e dalla rabbia per una terra che ci accoglie e ci respinge ogni volta che la calpestiamo.
Ringrazio innanzitutto Luigi Ambrosi, mio fratello, che ha collaborato in ogni momento con consigli e mansioni pratiche, come l’editing dell’intero volume. Ringrazio Gianluca Veltri e Bruno Giurato che hanno da subito condiviso e sostenuto la mia idea, dandomi ottimi suggerimenti. Ringrazio Lorenzo Ori che ha messo a disposizione il “Loz studio” e se stesso a Bologna per il mastering del cd. Ringrazio Monia Grimaldi che ha lavorato alla copertina del volume.
Ringrazio tutti gli artisti coinvolti perché hanno partecipato con grande entusiasmo dimostrandomi che noi calabresi siamo sempre meglio di come ci descrivono.
Ringrazio, infine, Florindo Rubbettino per aver da subito appoggiato la mia idea e reso possibile la sua concretizzazione.
· Tratta dal libro Ad esempio, a me piace… - un viaggio in Calabria