Le origini di Zambrone sono scarse e frammentarie. Secondo la letteratura storica ottocentesca e i dizionari della Calabria che ad essa fanno riferimento, venne fondato intorno al 1310, dai superstiti di Aramoni, antico villaggio di origine greca che sorgeva presso la fiumara Potame. Fu Roberto d'Angiò ad ordinare che venissero incendiate le case di Aramoni, per punire i suoi abitanti della malvagità e della ferocia che essi avevano dimostrato nella lunga guerra tra Angioini e Aragonesi. Coloro i quali si salvarono dall'incendio, si rifugiarono in località San Giovannello, conosciuta oggi con il nome di Madama. Dopo poco tempo gli Aragonesi furono, però, costretti ad allontanarsi dal mare per le ripetute incursioni saracene e, quindi, fondarono l'attuale Zambrone. Il nome Zambrone, di origine greca, significa “casa nobile per vino ed olio”. Il vino e l’olio zambronesi lodati in testi celebri della storia calabrese quali quelli del Barrio, Sacco, Sergio, ancora ai nostri giorni costituiscono una parte importante della produzione agricola di questo paese e sono considerati tra i più raffinati di tutta la zona circostante. Particolarmente rinomata è l’uva bianca di Zambrone (ormai, però, in via d’estinzione) detta zibibbo, dalla quale si ricava un eccellente vino da dessert. Da tempi remotissimi, dunque, la ricca e florida campagna di Zambrone elargisce i suoi preziosi doni! Un altro elemento distintivo del suo favoloso paesaggio e della sua tenacissima cultura millenaria è il mare. Le pendici delle colline, i corsi d'acqua, le rocce:tutto ciò che appartiene alla sua natura sembra tendere al mare. E se la “terra”, la campagna costituisce una delle due anime della civiltà di zambrone proprio il mare può essere considerato la sua seconda anima, poiché da esso, in un remoto passato, vennero non soltanto lutti e devastazioni a causa delle invasioni piratesche, ma anche ricchezza e diversità di valori culturali, le quali si rivelano, ancora oggi, nel temperamento acuto, ingegnoso, fantasioso e, anche, sospettoso dei suoi abitanti. La storia di questo piccolo e delizioso paese della Calabria è, quindi, da sempre nel bene e nel male strettamente legata al mare. Una storia antichissima, risalendo la quale ci si smarrisce nei miti oscuri della grecità, che tutt’oggi, vengono evocati proprio dal mare, profondo, cristallino, ricco di tesori gelosamente nascosti nel fondo dei suoi abissi (una straordinaria vegetazione marina ed un' eccezionale varietà di pesci). Le leggendarie isole Itacesie, cosi chiamate in ricordo della patria di Ulisse, secondo gli scritti di Plinio e Solino, sorgevano esattamente tra lo Scoglio della Galea(Capo Vaticano) e Punta Zambrone. Alcuni sostengono che lo stesso Scoglio della Galea, formato da vasche e strani cunicoli sommersi, potrebbe essere l'ultimo relitto di questo arcipelago. Se, poi, ci si sofferma ad osservare le forme bizzarre di alcuni scogli della Marinella, una affascinante insenatura di Zambrone, si comprende perché racconti popolari tramandano di creature dalle strane fattezze, alcune identificate nell'immaginario collettivo come Sirene, che frequentavano tali luoghi. La vicina spiaggia di Sant’Irene, infatti, è probabile che originariamente si chiamasse “Sirene”.