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Anno 2007
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Da Rimini a Fiuggi: storia e prospettiva d'avvenire socialista
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Editoriale
Da Rimini a Fiuggi: storia e prospettiva d'avvenire socialista
Nella storia recente, Rimini rappresenta per i socialisti varie tappe di “svolta”. Lo fu sicuramente nella “Conferenza programmatica” svoltasi dal 31 marzo al 4 aprile 1982. Claudio Martelli in un memorabile intervento, spazzò, in pochi minuti, quasi un secolo di elaborazioni ideologiche e programmatiche. Per il superamento della stratificazione sociologica classista propose: “l’alleanza tra il merito e il bisogno”. I socialisti, a giudizio dell’allora vice-segretario del Psi dovevano improntare l’azione di governo sulla promozione dei “meriti” che si traduceva nella rappresentanza degli interessi più dinamici del paese. Contemporaneamente si doveva perseguire l’obiettivo di affrancare la società dai suoi “bisogni” e cioè salvaguardare le sacche di vecchia e nuova povertà. Una prospettiva ancora oggi valida! Dal 31 marzo al 5 aprile del 1987 a Rimini nel corso del loro quarantaquattresimo congresso i socialisti posero con forza la “questione istituzionale”. L’assetto organizzativo dello Stato venne considerato non più adeguato e rispondente al quadro socio-politico contemporaneo. Un’intuizione craxiana che segnerà (e segna) la storia parlamentare fino ai nostri giorni. A Rimini dal 22 al 25 marzo 1990, si svolse un’altra “Conferenza programmatica”. Molti i temi trattati, fra i quali la necessità di ridisegnare il ruolo dell’Europa alla luce di quanto accaduto l’anno prima (con la caduta del muro di Berlino) la riforma della pubblica istruzione e della giustizia quali presupposti inderogabili di una società autenticamente democratica. Nel corso di tale iniziativa vi fu l’incontro (in un camper poco distante dal luogo della conferenza) tra Bettino Craxi, Walter Vetroni e Massimo D’Alema. Il leader socialista chiese ai rappresentanti della tradizione comunista italiana una scelta chiara in senso socialista. Quella opzione verrà esercitata formalmente a distanza di poco tempo. Nella prassi, però, il Pds prima e i Ds poi, si caratterizzeranno non già quale forza socialdemocratica, bensì post-comunista. Il 10 ed 11 marzo 2007 sempre a Rimini, il partito de “I Socialisti” zoccolo duro della grande famiglia socialista, lancia al congresso una nuova iniziativa: “L’Unità dei socialisti, per il rinnovamento della sinistra e per una nuova stagione politica”. Il momento più importante è rappresentato da una felice intuizione di Saverio Zavettieri (eletto, non a caso, segretario nazionale). In Italia, a giudizio del leader calabrese, esiste una tradizione laica, libertaria e “garibaldina” che non potrà mai trovare rappresentanza nell’incontro delle due Chiese: cattolica e comunista (come si configura il nascituro partito democratico). Da qui l’esigenza di una forza socialista unitaria. Un partito da ancorare nel centro-sinistra e da rendere moderno per linguaggio e contenuti. La conferenza del 1990 venne chiusa da Bettino Craxi in modo profetico: “Il messaggio che rivolgiamo da Rimini al Paese è insieme un programma di riformismo moderno imperniato su grandi obiettivi di rinnovamento istituzionale di modernizzazione e di eguaglianza sociale, ed una richiesta di fare più forte il socialismo liberale per incoraggiarlo e sostenerlo verso una prospettiva d’avvenire”. L’unità di quel che rimane della galassia socialista, costituirebbe un piccolo ma importante passo verso l’indicata “prospettiva d’avvenire”. E forse, in una società sempre più secolarizzata, priva d’identità, riferimenti e valori, non solo. Lo Sdi dopo il congresso di Fiuggi sembra avere irrevocabilmente scelto la via della “Costituente socialista”. Anche De Michelis, sembra che abbia deciso di ritornare alla casa madre. E così parte della tradizione “migliorista”, rappresentata da Lanfranco Turci. La Costituente potrebbe poi essere impreziosita dal contributo di Gavino Angius. L’alba spunta dopo la notte ed è accompagnata dal sole. Una stella, simbolo del socialismo laico, libertario e democratico. Splende un po’ meno, però mantiene intatta il suo fascino.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 30 aprile 2007
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