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Anno 2006
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Motta, una lezione di civiltà da un paese di duecento abitanti
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Editoriale
Motta, una lezione di civiltà da un paese di duecento abitanti
Per una volta smetto i panni del corrispondente da Zambrone e dell’occasionale editorialista per indossare quelli più comodi del privato cittadino. Durante i giorni di agosto, ho girato in lungo e in largo la nostra provincia per scoprire eventi e manifestazioni che fossero al contempo divertenti e di spessore culturale accettabile. Per la verità ho avuto riscontri modesti, frutto, anche della totale assenza di una qualsiasi politica di programmazione turistica. Le belle iniziative alle quali ho partecipato sono state: la giornata del contadino (Limbadi) la sagra della patata (Zungri) e il “Filocastrum Fest - Facimu Rota” (e tralascio il Tamburello festival di Zambrone per ovvie ragioni). Ed è proprio su quest’ultima manifestazione che voglio dedicare qualche riflessione. Il “Filocastrum Fest - Facimu Rota” è un evento organizzato a Motta Filocastro dall’associazione culturale “Il Tocco”. Motta Filocastro è una minuscola frazione di Limbadi, appena duecentotrenta abitanti e l’associazione è sorta poco più di un anno addietro. L’evento era stato organizzato per i giorni nove e dieci agosto; ma le intemperie di un agosto climaticamente impazzito, hanno costretto gli organizzatori a rinunciare a una serata e a svolgere l’altra, per il giorno ventidue dello stesso mese. Il festival è articolato secondo un programma assolutamente originale. Un giorno è dedicato alla rievocazione medievale, l’altro, alla musica etnica calabrese. Il giorno ventidue agosto ho partecipato alla rievocazione di stampo medievale. Per l’occasione sono stati organizzati balli, sonetti, doni in onore e in omaggio a un’ipotizzata e simbolica visita di Ruggero II d’Altavilla. L’evento è stato organizzato e curato con gusto raffinato e dovizia di particolari. Gli organizzatori hanno perfettamente studiato la vocazione del piccolo borgo e hanno impostato la festa in ossequio ad essa. Le viuzze della piccola frazione di Limbadi sono state illuminate con oltre duecento fiaccole e per le strade e le piazzette sono stati proposti ben sei spettacoli medievali divertenti e originali, ma soprattutto di fattura eccelsa. Incuriosito ho voluto conoscere i promotori della manifestazione per capire meglio l’organizzazione del festival e il regime di finanziamento della stessa. Ho avuto tante piacevoli sorprese. Innanzi tutto ho scoperto che all’evento partecipa, praticamente, tutta la cittadinanza. In secondo luogo ho scoperto che il motore dell’iniziativa è rappresentato da giovani colti e sensibili. Infine, sorpresa, questa, poco gradevole, che il sostegno pubblico all’iniziativa è stato limitato e modesto. Il festival è, almeno nella provincia di Vibo Valentia, del tutto unico nel suo genere. L’impegno, la passione e la dedizione di tanti giovani che propongono ai numerosi turisti presenti all’evento, una Calabria così lontana dai soliti negativi clichè, sono dati positivi che meritano plauso e ammirazione. La provincia di Vibo Valentia e la Calabria, assurgono alle cronache nazionali quasi sempre per episodi nefandi. Ma c’è anche una Calabria che spera in un futuro migliore e anziché piangersi addosso e scaricare su qualcun’altro le ragioni del proprio sottosviluppo, si rimbocca le maniche per offrire momenti significativi di crescita culturale. E allora accade che da un piccolo borgo di poco più di duecento anime giunge una seria e importante lezione di vita: nonostante la modestia dei mezzi disponibili, il bello e la cultura possono albergare anche nei desolati e malinconici piccoli paesi della provincia di Vibo Valentia! Uno stimolo in più per amare una terra ostaggio di pregiudizi e arretratezza. Motta Filocastro, l’associazione “Il Tocco”, “Filocastrum Fest - Facimu Rota”, fatti, luoghi e nomi sconosciuti al grande pubblico; eppure, sono proprio queste piccole realtà che fanno sognare una Calabria migliore: generosa, colta, ricca di passione, idee e prospettive…
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 10 settembre 2006
Associazione culturale Aramoni - Storia e tradizioni del popolo di Zambrone
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