Zambrone. Da primo cittadino è stato il protagonista dello sviluppo del paese
Sasà L’Andolina: sindaco degli umili
Fiumana di gente ai funerali dell’intellettuale e storico esponente socialista
di Annalisa Fusca
ZAMBRONE - “Avanti popolo …!”. Con l’inno della classe operaia italiana la comunità zambronese ha dato l’estremo saluto al professore Sasà L’Andolina, storico militante socialista, venuto a mancare, mercoledì, a 74 anni. L’esclamazione iniziale del tradizionale canto ha voluto quasi incitare il popolo zambronese e gli amministratore locali al proseguimento di un cammino politico intrapreso dal compianto Salvatore L’Andolina per circa vent’anni, tra il 1970 e il 1990. A seguire gli stessi passi è ora il figlio e attuale sindaco Corrado L’Andolina. A lui e ai suoi familiari hanno manifestato affetto la comunità, i vecchi e nuovi compagni, gli amministratori locali, avvocati, medici e giornalisti. Una fiumana di gente. Zambrone resta orfana di un uomo dal profilo culturale elevatissimo.
Un socialista, un professore e sindaco. Ha ricoperto con esattezza la carica di sindaco dal luglio 1970 al gennaio 1972 e dal luglio 1983 al febbraio 1990 (dopo avere vinto altre due elezioni: 1983 e 1988). Fra le opere del primo mandato, la sistemazione delle arterie viarie comunali, l’ideazione della piazza retrostante il palazzo municipale, la costruzione del terzo lotto dell’edificio scolastico di San Giovanni, l’acquedotto rurale di Priscopio, il completamento dell’edificio della scuola elementare di Zambrone, il terzo lotto della rete idrica, fognante per la frazione Daffinà, l’impianto di riscaldamento per l’edificio scolastico zambronese, ampliamento e ammodernamento della pubblica illuminazione comunale. Il suo capolavoro amministrativo si realizzò negli anni Ottanta. L’istituzione della Guardia medica turistica e l’ideazione di una manifestazione folkloristica internazionale furono tra i primi provvedimenti. A seguire l’istituzione della biblioteca comunale “Domenico Zappone” e il rinnovo radicale della toponomastica. Anche viale XXV Aprile, alberato e dotato di marciapiedi in porfido e l’ampliamento con ammodernamento della centrale Piazza San Carlo, furono sue realizzazioni. L’appassionato oratore e carismatico leader dispensò bene in ogni sua azione, impegnandosi senza lesinare energie a risolvere piccoli e grandi problemi dei suoi concittadini. A cominciare dei più umili. Al termine della cerimonia funebre, un intenso intervento letto da Girolamo Caparra.
A conclusione il figlio Corrado ha tracciato lo spirito politico e umanità del padre. Come lampada accesa resterà per sempre viva la memoria di un sindaco che ha sempre profuso amore intenso, sincero e profondo per la sua comunità oltre che ai familiari e amici.
Pubblicato su Il Quotidiano il 6 aprile 2018, p. 19