Zungri. Tra le altre cose si è parlato del drammatico fenomeno delle migrazioni
CRI, CORSI DI FORMAZIONE PER I VOLONTARI
Tutti promossi e organizzati dal comitato regionale della Croce Rossa Italiana
di Corrado L’Andolina
ZUNGRI - Dedizione, umanitarismo, generosità, competenza sono tra le principali peculiarità che da sempre caratterizzano l’operato dei volontari della Croce rossa italiana. Sono queste le coordinate dei due i corsi di formazione svolti sabato scorso nel centro sito alle pendici del Poro. Soggetto organizzatore, il Comitato regionale della Cri. Il primo interamente dedicato alle migrazioni e rivolto ai volontari del centro-sud della Calabria. A tale proposito occorre sottolineare il ruolo della Croce rossa italiana nelle operazioni di assistenza durante i tanti sbarchi di extracomunitari che hanno interessato le coste del sud e, in particolare, negli ultimi mesi, anche il Vibonese. Sbarchi che mettono a nudo le profonde incongruenze del mondo che registra rilevantissime sacche di povertà e conflittualità, le quali non possono lasciare spazio alcuno all’indifferenza. La prima a prendere la parola è stata Rossella Di Liberto responsabile per la Calabria del progetto “Emergency appeal” della Federazione. L’esperta si è prodigata in un excursus segnato da competenza e professionalità, rigore e acume. Il suo modo di relazionarsi, semplice e diretto ha calamitato l’attenzione dei tanti volontari confluiti su Vibo Valentia per assistere al corso. Nella sua relazione Rossella Di Liberto in primis ha tratteggiato, per linee generali, tutte le questioni collegate agli sbarchi degli extracomunitari, poi si è soffermata su due aspetti rilevantissimi. Il primo, pertinente alle questioni che ruotano intorno alle donne nigeriane, spesso ostaggio dei pregiudizi della loro area di provenienza e poi bersaglio di una criminalità senza scrupoli che le destina al mercato della prostituzione. E in seconda battuta su tutte le complesse problematiche collegate ai minori non accompagnati, provenienti, soprattutto da Eritrea, Somalia, Egitto e Gambia. A seguire, la lezione della psicologa Santa Sicali che ha parlato a trecentosessanta gradi delle emozioni e del sistema organizzativo che ruota intorno all’accoglienza. L’altro corso, temporalmente contestuale al primo, ha avuto, invece, quale oggetto “Retraining Full D” (e cioè l’utilizzo del defibrillatore). Il corso si è articolato in una parte teorica e in una pratica con addestramento su manichino. La durata complessiva del corso è stata di circa 4 ore. Una giornata all’insegna del volontariato, della formazione utile ai tanti volontari che ne hanno preso parte e dai risvolti umanitari rilevanti.
Pubblicato su Il Quotidiano il 6/12/2015, p. 22