Zungri. Il traguardo raggiunto dall’apprezzata guida spirituale del paese
DON LA ROSA, 10 ANNI DI SACERDOZIO
Per l’occasione celebrata la ricorrenza con una cerimonia semplice e solidale
di Corrado L’Andolina
ZUNGRI - Padre Aldo Trento, missionario in Paraguay in una lettera pubblicata su Il Foglio il 20 marzo 2010 ha scritto: «La certezza che “io sono Tu che mi fai” che sono frutto del Mistero e non l’esito dei miei antecedenti, per quanto pessimi possano essere stati, si trasmette come per osmosi nel cuore dei miei bambini che ritrovano il sorriso». Una frase che esprime un’idea profonda sull’origine della vita e sull’amore per il prossimo come corsia preferenziale per una vita autenticamente cristiana. Sentimento cristiano palesato con gioia, attenzione permanente per i deboli, puntualità e rigore nell’esercizio del suo sacro ministero sono soltanto alcune delle peculiarità di don Felice La Rosa. Per la guida spirituale degli zungresi, lo scorso venerdì è stata una giornata speciale. Dieci anni prima, infatti, gli veniva assegnata la parrocchia locale dedicata a San Nicola. Nel corso di questi due lustri ha vissuto i momenti più difficili della comunità, come la tragica scomparsa di Elisabetta Arena e quelli lieti come le celebrazioni per il centenario dell’incoronazione della sacra effige dedicata alla Madonna Santissima della Neve. Le iniziative organizzate dal sacerdote davvero innumerevoli. Tra le più importanti, la richiesta di elevare la chiesa dedicata alla Madonna a santuario mariano che ebbe riscontro positivo il 16 luglio 2006. La celebrazione, a distanza di un anno da tale riconoscimento venne onorata dalla presenza del cardinale emerito Salvatore De Giorgi. E ancora: il ripristino della tradizione dell’Ottava successiva al Corpus Domini. La presenza della statua dedicata alla Madonna di Fatima (2008 e 2014). Missione francescana e partecipazione al rito dell’accensione della lampada votiva in onore al taumaturgo paolano (2010-2011). L’allestimento della cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria al vescovo monsignor Domenico Tarcisio Cortese, alla presenza di Claudia Koll (febbraio 2007). E infine, l’udienza di qualche mese fa col pontefice Francesco, le infiorate, l’istituzione del Premio mariano e i numerosi pellegrinaggi. E poi, le giornate trascorse nella silenziosa ma tangibile vicinanza umana, nella preghiera per tutte le sofferenze generate dal divenire e nella incrollabile fede nel Risorto. Insomma, un curriculum ricco di sensibilità religiosa. Un sacerdote presente sul territorio e ancora di più nel cuore dei suoi fedeli. Monsignor Luigi Renzo, nel dicembre del 2009, con formale provvedimento gli ha affidato la direzione dell’Ufficio diocesano per la pastorale migrazioni. Un riconoscimento di prestigio assegnato proprio per le doti umane e organizzative del parroco originario di Calimera. E anche per tale ragione, la ricorrenza del decimo anno dalla sua presa di possesso parrocchiale ha voluto festeggiarla con i ragazzi extracomunitari presenti su Caria. È stata così allestita una cena con loro e i collaboratori parrocchiali presso il salone adiacente alla chiesa patronale zungrese. Un anniversario vissuto col sorriso sulla labbra e l’occasione propizia per vivere il messaggio di Cristo nella concreta umana solidarietà.
Pubblicato su Il Quotidiano il 22 novembre 2014, p. 23