Zambrone. L’associazione Aramoni a Matera, recentemente insignita del riconoscimento
VISITA ALLA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA
Alla scoperta di una città che coniuga i segni del passato con la modernità di oggi
di ANNALISA FUSCA
ZAMBRONE- “ Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi. Così sostenne lo scrittore, saggista e critico letterario francese Marcel Proust, ed è questo lo spirito dei gitanti “aramonesi”, appassionati di cultura, esteti, uniti nel sentimento della fraternità, che si lasciano plasmare dalla corrente rinnovatrice del viaggio che permette loro di osservare la realtà con occhi diversi, apprezzando il patrimonio culturale presente nel territorio nazionale. La decima gita organizzata dell’associazione Aramoni, presieduta da Corrado L’Andolina, ha avuto come meta stabilita Matera, città della Basilicata di grande pregio storico, culturale e paesaggistico divenuta capitale europea della cultura 2019. La prima attrattiva della mattinata, con annessa guida Antonio Manicone e Eleonora Sansone,è stato il centro storico, tratto peculiare della città per la presenza dei sassi, un insediamento urbano derivante dalle varie forme di civilizzazione e antropizzazione succedutesi nel tempo. È stata visitata poi una delle 150 chiese rupestri scavate nella roccia ossia la chiesa di Santa Lucia alle Malve. Un complesso rupestre con impianto monastico-benedettino, a metà del seicento dismessa e divenuta abitazione vera e propria con affreschi di forte affluenza bizantina ma di epoche successive. Visitata anche la casa grotta del Casalnuovo, abitazione tipica dei sassi composta da cinque ambienti su tre livelli con annessa stalla e cantina. Di notevole interesse storico la necropoli detta anche cimitero barbarico, costituita di tombe di epoca longobarda. Non poteva poi mancare l’allegra presenza dei sonaturi, Alessio Bressi e Giuseppe Muraca, che con canti e suoni popolari eseguiti con gli strumenti calabresi, come di consueto, hanno portato una ventata di calabresità nella terra lucana. Nel pomeriggio è stata visito il palazzo Lanfranchi, monumento seicentesco adibito a museo nazionale d’arte medievale e moderna della Basilicata, con un’ampia rassegna di tele del pittore torinese Carlo Levi, centrate sulla rappresentazione del mondo contadino lucano e della collezione D’Errico. Per celebrare il cinquantesimo anno dalla proiezione del film “Il Vangelo secondo Matteo”, l’interno del palazzo Lanfranchi presenta per pochi mesi la mostra di Pasolini con l’obiettivo di mettere a fuoco il rapporto del regista con la città di Matera. Tra le architetture religiose sono state visitate la Chiesa di San Francesco d’Assisi, la chiesa del Purgatorio, la cattedrale e la chiesa di San Giovanni. La gita “aramonese”, dunque, assume i tratti tipici del buon vivere di una società civile all’insegna della cultura, della gioia nello stare insieme, del rinnovato spirito, superando l’immaginario comune di una realtà superficiale e priva di interesse.
Pubblicato su Il Quotidiano il 22 ottobre 2014, p. 23