Zungri. Un mare di folla al concerto della Berté, sempre esplosiva e travolgente
LOREDANA, ARTISTA INTRAMONTABILE
Nonostante il passare degli anni la cantante calabrese resta molto seguita
di Corrado L’Andolina
ZUNGRI - “Dedicato a chi capisce quando il gioco finisce e non si butta giù”. Chi stabilisce quando il gioco finisce? E chi le sue regole? Nel caso di una cantante il giudice supremo è il pubblico. Considerata la vastissima platea presente al concerto pare che per Loredana Berté il gioco sia tutt’altro che finito… In ogni caso, l’artista calabrese sul palco non trasmette l’idea di una che “si butta giù”. Graffiante e ironica. È apparsa così Loredana Berté lo scorso lunedì alla platea zungrese. La gente assiste con attenzione alla sua prestazione. La cantante frammenta episodi della sua vita a canzoni note, come “Il mare d’inverno”. Gli astanti commentano le sue parole. Poi canticchiano le sue canzoni; prima timidamente, di seguito con una crescente e travolgente partecipazione. In tanti il pensiero ritorna indietro alla propria gioventù. Quando canta “Sei bellissima”, testo erotico e romantico allo stesso tempo, uomini e donne di varie età perdono il controllo e rievocano chissà quale episodio di vita vissuta. Struggente e affettuoso il ricordo della sorella Mia Martini. La Berté prosegue nella sua scaletta: “Dedicato”, “E la luna bussò” suscitano un’altra iniezione di adrenalina. E al canto corale seguono interminabili battimani e voglia di ballare. Un modo per farsi cullare dalle onde melodiose d’immagini, parole e sensazioni riposte nei meandri dell’animo; sopite, ma mai cancellate. La voce della Berté conserva la sua indiscutibile capacità magnetica. Molti si soffermano sul suo look. La ricordano come una delle icone più trasgressive del recente passato. Il tempo ha lasciato segni e ferite, ma non ha scalfito, minimamente, la sua personalità: irriverente, imprevedibile e anticonformista. E la gente, in epoca di banalità e mediocrità apprezza, ammira e applaude. Il pensiero di molti, inevitabilmente, corre al tempo in cui la Berté era una delle donne più attraenti del panorama artistico (e non solo) del Belpaese. Una bellezza di cui rimangono tracce più che evidenti nella sua perenne sensualità. Minigonna di jeans, cuissard neri e giubbotto di pelle; una sessantenne non proprio allineata con le sue coetanee. Insomma, il “personaggio” Loredana Berté stupisce per la fantasia, il coraggio delle idee, la voglia palpabile di libertà, l’ardore della verità e per l’estrosa giovialità che smentisce, in un lampo molti dei cliché a lei affibbiati. C’è poi un aspetto che cattura l’attenzione di molti. L’innata tenacia di chi a dispetto delle avversità vuole comunque essere protagonista del suo destino. I video curati da Asia Argento e le tonalità vocali di Aida Cooper esaltano, ulteriormente, un concerto destinato ad arricchire i frammenti di quelle immagini che danno un senso al passato. Loredana Berté però, ancora oggi trasmette sensazioni che offrono ampi margini ai dubbi e alla riflessione. Tutto ciò è vita che s’incanala sui sentieri dell’incertezza, dove cuore e ragione si alternano senza un ordine preciso: è l’incanto del futuro; è la bellezza di Loredana Berté, Loredana l’intramontabile.
Pubblicato su Il Quotidiano il 13 agosto 2014