QUEL PRIMATO CHE PARLA CALABRESE
Gli allievi di Monica La Malfa vincono un concorso nazionale
LIMBADI - Nei mesi scorsi la Fondazione Napoli 99 Onlus ha indetto un concorso nazionale dal titolo “L’altra lingua degli italiani, l’arte figurativa, il paesaggio e l’identità nazionale”. Significativo l’incipit del bando, al quale hanno partecipato scuole di tutte le regioni d’Italia, che ne ha tracciato la linea culturale: “Almeno quanto la letteratura, l’arte ha strutturato e rappresentato il pensiero e l’identità civile del nostro Paese. Chi passeggia nel cuore delle nostre città, avverte che la bellezza che lo circonda è inseparabile dal senso di cittadinanza, di giustizia e di vita morale che quasi informano ogni pietra e ogni statua. La forma dei luoghi è stata anche la forma della comunità civile e la forma morale dei cittadini”. Fra i partecipanti anche la scuola secondaria di primo grado sede di Palagano (Mo), classe 3^, sezione C che si è piazzata al secondo posto. Il titolo assegnato alla ricerca è stato: “Palagano… pepita d’oro e d’arte”. La referente del progetto è stata l’insegnante di Storia dell’arte e disegno, Monica La Malfa. La giovane docente insegna in Emilia da qualche anno ed è originaria di Motta Filocastro (frazione di Limbadi), dove vive durante il periodo di chiusura della scuola. La professoressa mottese è donna dinamica e intraprendente, dotata di acuta professionalità e approfondita conoscenza delle discipline di competenza. Un’insegnante che coniuga con equilibrio, la passionalità mediterranea col rigore emiliano. Stimata e apprezzata dai colleghi e dagli allievi anche per la sua efficace capacità comunicativa, porta sempre con sé la generosità tipica delle donne calabresi, particolarmente tangibile nell’amore per il proprio lavoro. Ed è lei stessa a spiegare il senso dell’iniziativa: «Il percorso della classe terza C è stato incentrato sul “Memorial ”, un insieme di sculture in pietra, collocate all’ingresso del Parco del Monte Santa Giulia, prodotte in occasione del Simposio di scultura di Fanano, da artisti di varie nazionalità e culture, fra il 1989 e il 1992 e ispirate agli eventi accaduti nella zona durante la Seconda guerra mondiale». A tale proposito, da segnalare la relazione di un suo allievo, caratterizzata da una particolare vis descrittiva della strage eseguita dai nazisti il 18 marzo 1944 nelle frazioni di Susano, Costrignano e Monchio, dove furono trucidati 136 civili. Un progetto che ha saputo miscelare in una sintesi sapiente, passato, presente e futuro.
Corrado L’Andolina