>
Aramoni.it
>
Editoriale
>
Anno 2006
>
Anche in questa provincia ci sono giovani che hanno volgia di lottare
Home Page
pagina vista 1172 volte
Editoriale
Anche in questa provincia ci sono giovani che hanno volgia di lottare
Nella provincia di Vibo Valentia, la stagione estiva si é aperta all’insegna del lutto e del dolore per i tragici eventi connessi al nubifragio di luglio. L’estate é poi proseguita senza particolari note di rilievo. La mediocrità e il grigiore di una classe politica sempre più caricatura di se stessa ha prodotto i soliti nefandi risultati. Le coste non hanno brillato per pulizia ed efficienza dei servizi; le attività di promozione dell'immagine del territorio sono state praticamente inesistenti. Insomma, il solito spettacolino che ci viene offerto da tempo immemorabile. Eppure c’é una parte della popolazione che si ribella all’ineluttabilità di un destino che fagocita le poche risorse positive espresse dal territorio. L’ho notato percorrendo in lungo e in largo la nostra amata provincia. C’é una minoranza che non si rassegna al ruolo subalterno cui logiche prevaricatrici e tracotanti l’hanno condannata. Anche nella provincia di Vibo Valentia, notoriamente ultima per servizi e qualità della vita, ci sono giovani che hanno voglia di fare, di agire, di lottare.
Il problema, destinato ad essere sempre più urgente e attuale, é come coordinare le risorse positive che esprime la nostra realtà provinciale.
Realtà che si pongono al centro dell'attenzione per le loro iniziative, per le loro idee e per il loro coraggio. Realtà spesso e volentieri abbandonate a se stesse, ignorate e isolate da chi, avrebbe tra i suoi compiti istituzionali, anche quello di promuovere lo sviluppo della cultura, condizione inderogabile per la crescita di ogni società moderna. Le realtà positive sono individuabili nel mondo della solidarietà sociale e nell'associazionismo; operano tra mille difficoltà e basano le loro iniziative sul volontariato e sull’autofinanziamento. Ad esse non é concesso quasi mai alcun sostegno economico da parte di enti e soggetti pubblici. L’ingiustizia, si sa, é una peculiarità connaturata al vivere civile! Con l’arrivo dell'autunno, ci sarà un risveglio della politica (ammesso e non concesso che la politica locale non versi in condizioni di coma irreversibile). Assisteremo alle solite tiritere, fatte di proclami, minacce, promesse e amenità varie. E intanto Vibo Valentia continuerà ad essere l’ultima provincia d’Italia e la Calabria l'ultima Regione, sia sotto il profilo economico che sociale; tanto la colpa é sempre di qualcun altro (spesso e volentieri di un'entità astratta: "la storia"). Suggeriamo, umilmente, al lettore, qualche riflessione. Dalla lettura dei quotidiani sembra che il vero problema del Comune di Vibo Valentia, sia l’allargamento della giunta a dodici elementi. Assolutamente secondari, se non addirittura tediosi, appaiono i temi della disoccupazione, della criminalità organizzata, della depressione economica, dei disagi causati dall’alluvione! Stesso discorso relativo all'amministrazione provinciale. Allargare oppure no all'Udc ? Questo sembra l’amletico dubbio! Eppure, la provincia (intesa come territorio) mi sembra che esprima ben altre priorità… La Regione Calabria rischia di perdere cinquecento milioni di euro legati ai Por. Se accadrà sarà un disastro che le future generazioni pagheranno a lungo. Eppure, l’argomento sembra non interessare una classe politica sempre più autoreferenziale e sempre più brutta copia di quella espressa dalla cosiddetta “Prima repubblica”.
Il caso-Fortugno in altri Stati avrebbe causato una crisi di governo (non regionale, ma nazionale). Qui, invece, sembra non essere successo nulla!
Le vicende legate al Burc, se fossero accadute con maggioranze di colore diverso, avrebbero spinto qualche autorevole personalità della politica o della cultura, farsi promotrice di una risoluzione da proporre al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. In Calabria, sostanzialmente, non si è mosso nulla.
Di mattina, quando mi reco dal giornalaio per comprare i quotidiani, temo sempre di leggere qualcosa di sgradevole che interessa il nostro territorio. Purtroppo, da tempo, le mie infauste previsioni trovano puntuale riscontro. Mi alzo e mi chiedo: chissà quale brutta notizia leggerò oggi dai giornali. La mia aspettativa quasi mai viene tradita. Forse é ora che qualcuno (il presidente Napolitano?) si svegli e faccia qualcosa per la nostra Regione. Qualcosa d’importante e dirompente; un segnale di rottura serio verso il passato e lo status quo.
Corrado L'Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 6 settembre 2006
Associazione culturale Aramoni - Storia e tradizioni del popolo di Zambrone
frazione San Giovanni, Viale Antonio Gramsci numero 3 - 89867 Zambrone (VV) - Italia