LA RIMPATRIATA DEI COMPAGNI DI CLASSE…
Incontrarsi dopo 34 anni. Un’esperienza che accende la sfera dei ricordi, smuove quella emotiva e dà voce ai sentimenti. È quanto accaduto ai compagni di classe delle elementari del capoluogo tirrenico, ciclo scolastico 1974-1979, lo scorso due febbraio. Teatro dell’evento la “Pizzeria Aramonese”, ubicata nel centro di Zambrone. L’incontro era nelle intenzioni dei partecipanti da molto tempo. Le contingenze della quotidianità avevano però impedito che si realizzasse e ciò fino alla passata festività patronale (4 novembre). In quella circostanza alcuni di loro si erano rivisti casualmente. E così, hanno deciso di organizzare una cena per avere l’opportunità di stare insieme. Otto i partecipanti: Anna Collia, Carlo Cognetto, Anna Grillo, Corrado L’Andolina, Maria Rosaria Mamone, Giuseppina Mastrilli, Carlo Russo, Franceso Varone. Tutti hanno ricordato tre persone scomparse, legate al periodo scolastico degli anni Settanta: Cassandra Tranfo, la loro indimenticata insegnante, Caterina Russo, collaboratrice scolastica e rassicurante riferimento di ogni scolaro e Olga Adamo, prima insegnante del posto nel secolo passato. Un pensiero anche per tutti i compagni assenti e cioè per quelli che nel passato hanno intrapreso la strada dell’emigrazione per ragioni di lavoro. Molti gli episodi specifici ricordati. Anna Collia ha ricordato un piccolo e classico caso di monelleria studentesca, un compito ispirato da Sonia Ocello, la più brava della classe «il giudizio della maestra fu perentorio: non è farina del tuo sacco!». Giuseppina Mastrilli, invece, ha confidato un particolare non conosciuto dagli altri compagni «spesso, la mattina -ha affermato- mi recavo da un’altra compagna di classe, Mariolina Purita, con la quale condividevo la colazione e poi, insieme ci recavamo a scuola. Ricordo ancora la fragranza dei biscotti così buoni da averne nostalgia». E poi, a seguire, seguire, Anna Grillo, un fiume in piena... Da sempre la più spiritosa del gruppo che tra detti popolari e puntuali ricordi ha dato alla serata un tocco speciale di allegria: «Ricordo la gita scolastica a Serra San Bruno e Mongiana. Per i tempi un fatto inusuale. La mia emozione, l’avventura di un viaggio che mi sembrò lontanissimo, il momento di convivialità condiviso con i compagni. Esperienza deliziosa e indimenticabile allo stesso tempo». È stata poi la volta di Maria Rosaria Mamone «ricordo tutti i miei compagni con tanta gioia. Mi ritornano in mente le escursioni culturali. In primavera la maestra ci conduceva per le campagne vicine al centro abitato per spiegarci il ciclo delle stagioni, l’attività di produzione agricola, l’azione dei contadini. Era il suo modo per farci comprendere il valore del rispetto per la natura e il senso di laboriosità». Personale il ricordo di Carlo Cognetto «nella mia infanzia, fra le cose che mi piacevano di più, c’era il calcio. Il mio ruolo era quello di attaccante; ma mi allietava soprattutto l’idea di condividere momenti di gioco insieme agli altri compagni». Carlo Russo, poi, ha ricordato «ero seduto vicino alla porta. Il mio ruolo, in classe, era quello di aprire la porta ogni qual volta qualcuno bussasse. Mi piaceva recarmi in classe tutti i giorni e stare insieme ai miei compagni». Francesco Varone ha poi sottolineato «ricordo i pianti di una mia com pagna di fronte alla difficoltà di comprendere le vocali. Ma ancora di più, la pazienza della maestra nello spiegarle il loro corretto utilizzo e l’incoraggiamento dei compagni. Non c’era competizione fra di noi, ma condivisione nel processo di crescita». Infine il ricordo di Corrado L’Andolina, di natura “politica”, condito da autoironia: «In quarta elementare vennero indette le elezioni per il capoclasse. Secondo prassi e collaudati meccanismi elettorali, le compagne che erano in maggioranza, avrebbero dovuto votare per la candidata. La maestra ci invitò a fare la presentazione delle candidature. Parlai a lungo nella segreta speranza di averne convinto almeno due. Ne convinsi una, Maria Rosaria Mamone, la quale trascinò nel voto a me favorevole anche la sua compagna di banco, Maddalena Carrozzo. Divenni così capoclasse per un solo voto. È stata l’unica competizione elettorale vinta nella mia vita». Il proposito di tutti i compagni istituzionalizzare l’incontro una volta all’anno. Per il futuro prevista almeno un’iniziativa pubblica ad opera del gruppo, rivolta con ogni probabilità agli alunni della scuola primaria del capoluogo. Al termine della serata alle quattro donne presenti è stato fatto omaggio di una piantina: un geranio rosa, che nel linguaggio dei fiori è simbolo di amicizia e socievolezza. Dedicata, inoltre, a ciascuna di loro, una poesia. Ingredienti di una serata rievocativa e ricca di un’umanità senza tempo.
Pubblicato su Cronache Aramonesi febbraio 2013, n. 2