COMPAGNI DI CLASSE ALLE ELEMENTARI S’INCONTRANO DOPO 33 ANNI
Il giorno dei solenni festeggiamenti in onore di san Carlo Borromeo è occasione di devozione e di preghiera, di incontri inattesi e commoventi rientri. Così è stato lo scorso 4 novembre per alcune persone che in passato avevano frequentato, alle scuole elementari, la stessa classe. Tutto si è svolto nel giro di pochi minuti. Niente di programmato. Nell’arco di pochi minuti, otto compagni che avevano frequentato la medesima classe si sono rivisti, abbracciati e hanno a lungo parlato. Un incontro inatteso e forse anche per questo ancora più toccante. Insieme, hanno deciso di chiamare un loro compagno che vive in Lombardia, colpito, tempo fa, da un virus che ha compromesso la sua autonomia motoria. E poi gli sguardi, i sorrisi, le battute, i ricordi di fatti, persone, amici che non ci sono più o vivono altrove. Momenti di tenerezza e amicizia vera. Soprattutto è stata ricordata la loro maestra, la signora Cassandra Tranfo (scomparsa poco tempo fa) che hanno amato come una madre. Un’insegnante che ha posto l’educazione e la cura della dimensione umana al centro della sua vita professionale. Ma chi sono i compagni che hanno frequentato le scuole elementari dal 1975 al 1979 incontratisi lo scorso 4 novembre? Anna Collia, silenziosa e discreta, sempre disponibile e generosa. Maria Rosaria Mamone, vivace, gentile e dinamica. Giuseppina Mastrilli, misurata, equilibrata, altruista. Mariolina Purita, studiosa e puntuale. Carlo Cognetto, maturo, amico di tutti. Carlo Russo, cortese ed educato. Corrado L’Andolina, verve e imprevedibilità. Francesco Varone, taciturno e responsabile. Mancavano altri compagni, comunque ricordati da quelli presenti. Maddalena Carrozzo, simpatica e ordinata. Anna Grillo, garbata e sorridente. Sara Rizzo, estrosa con chiare tendenze artistiche. Sonia Ocello, la più brava, sensibile ed acuta osservatrice. Francesco Colace, intelligente, esuberante e allegro. Domenico Grillo, spirito autonomo e intraprendente. Carlo Morello, il più alto della classe, tenace e giocoso. Durante il loro incontro, i compagni hanno ricordato i giochi della loro infanzia, l’attenzione che riservavano agli anziani, il modo di vivere la festività patronale o quella carnevalesca o il periodo pasquale. Pochi i collegamenti con l’attualità, segnata dai cambiamenti epocali indotti dall’informatica e da un radicale mutamento socio-economico. Ma tutti, sono stati d’accordo su un punto. A dispetto del tempo, dei ritmi frenetici della quotidianità, dei disagi legati allo stress, c’è qualcosa che non cambia mai. Il sentimento dell’amore che significa solidarietà, comprensione, dedizione. E l’amicizia, non è forse una componente del più potente dei sentimenti umani? I visi eloquenti dei “vecchi” compagni di classe, il candore dei loro sguardi, il luccichio purissimo dei loro occhi, non lascia margini di dubbio. Affetto, amore, amicizia…i tre volti del bene.