Zambrone. Ricordati i caduti che hanno funestato gli anni dal 1932 al 2010
UN DOLORE CHE NON SI PUÒ CANCELLARE. LA VIA CRUCIS DI SEDICI VITTIME DEL LAVORO
di Francesco Barritta
ZAMBRONE - È stato presentato il libro di Corrado L’Andolina dedicato ai caduti sul lavoro dal titolo “Il canto del pettirosso. Morti bianche a Zambrone. Le testimonianze dei familiari”. Il volume, pubblicato per le edizioni del centro studi “Aramoni”, racconta le storie di sedici caduti sul lavoro del piccolo centro tirrenico, in un arco temporale incluso dal 1932 al 2010: Taddeo Giannini,Vincenzo Giannini, Rosina Crai, Francescoantonio Iannello, Antonio varrà, Anna Maria Morello, Antonino Carrozzo, Natale Vincenzo Conca, Francesco salvatore Ferraro, Saverio Cortese, Fortunato Grillo, Nicola Piccolo (fu Domenico), Nicola Piccolo (di Guerino), Antonio Pugliese, Francesco Grillo, Aldo Ferraro. Moderatore dll’evento è stato il giornalista Salvatore Berlingieri, mentre Gianni Colarusso ha letto alcuni brani del libro, accompagnato dal violino da Greta Medini. Il libro é servito da spunto per le testimonianze dirette dai familiari delle vittime. Dopo Paolo Caia, nipote di Cortese (deceduto nel 1981), che ha descritto la condizione della famiglia dopo la perdita del congiunto, è poi intervenuto Domenico Varrà, figlio di Antonio (scomparso nel 1950), che ha raccontato la toccante storia del pettirosso che si lanciò tra i rovi della corona di Cristo per alleviare il suo dolore alla vista di tanta sofferenza. Dopo di loro è intervenuta la giovane Gabriella Tedesco, vedova di Aldo, che ha ripercorso la sua doloro esperienza. Il sindaco di Zambrone, Pasquale Landro, citando Tolstoj, ha ricordato che si muore soltanto quando non si riescono a mettere radici negli altri, mentre il presidente dell’associazione “Amici di Aldo Ferraro” Mario Ambrosi ha posto l’accento sull’opera di sensibilizzazione attorno al triste fenomeno delle “morti bianche”. Dopo queste testimonianze, è intervenuta la sindacalista Donatella Bruni, che ha trattato il tema delle morti bianche dal punto di vista psicologico. Dopo di lei è stato massimo L’Andolina, vicesindaco di Tropea, a offrire la sua visione del tema. A chiudere gli interventi è stato il ricercatore dell’Unical Francesco Lesce che ha trattato e messo in relazione tra loro i contnuti più importanti del libro, cioè l’amore, la vita, la morte, l’individuo, il lavoro e la famiglia. A chiudere la serata è stato l’autore Corrado L’Andolina che ha proposto l’istituzione in ogni municipio di un’anagrafe dei caduti sul lavoro. Tra gli ospiti, il comandante dei carabinieri di Zungri Dario Randazzo, i rappresentanti dell’associazione zungrese “Elisabetta Arena, vittime della strada” e dell’associazione “Il Tocco” di Motta Filocastro, il sindaco di Zaccanopoli Pasquale Caparra e la sua vice Rosanna Mazzeo, il presidente dell’Anmil Michele Caridà, il vicesindaco di Zambrone Quintina Vecchio e il presidente della Pro loco Fabio Cotroneo.
Pubblicato su La gazzetta del Sud il 2 aprile 2012, p. 24