IL PICCOLO LORENZO REALIZZA UN SOGNO «GRAZIE REGGINA»
Al “Granillo” nel nome di Aldo Ferraro
ZAMBRONE «Una giornata indimenticabile». È questa l’opinione semplice e sincera registrata al termine di un evento eccezionale. Lo scorso sabato, ottanta amici di Aldo Ferraro si sono ritrovati insieme per condividere un momento unico. Attimi di sofferenza, di emozione profonda, ma anche d’intensa umanità. Teatro dell’incontro, il “Granillo” di Reggio Calabria. La partita di cartello Reggina-Empoli è stata infatti dedicata al giovane zambronese deceduto l’8 febbraio 2010 nella città dello Stretto, a causa di un incidente sul lavoro verificatosi mentre era impegnato a costruire la diga dell’Esaro. Il secondo anniversario del decesso è stato così celebrato in maniera partecipe e solenne, nell’ambito di una manifestazione sportiva di rilievo nazionale. Il merito di tutto ciò va ascritto a Mariella Epifanio cognata di Aldo Ferraro. La congiunta, infatti, aveva chiesto la presenza di una rappresentanza della Reggina calcio in occasione dell’intestazione del campetto di calcetto posizionato nel centro di Zambrone ed avvenuta lo scorso 15 settembre. Impossibile, per i calciatori della Reggina, offrire un riscontro positivo a causa del fitto calendario del campionato. E così, Gianpiero Versace responsabile dell’Area comunicazione della Reggina, ha offerto la disponibilità a dedicare la partita di cartello al giovane zambronese scomparso prematuramente. Molti i ragazzi che hanno aderito all’iniziativa, un segnale positivo perché va in direzione di una dimensione valoriale pregnante. Il picco più alto di emozione si è registrato allorquando il capitano dell’Empoli, Lorenzo Stovini ex calciatore anche della Reggina (1999-2001), ha fatto il suo ingresso nel rettangolo di gioco tenendo in braccio il piccolo Lorenzo, figlio di Aldo di quasi due anni. Il gigante fiorentino non ha nascosto la sua sincera commozione, generata dalla dolcezza del bimbo. In quel momento, gli occhi gonfi di lacrime dei genitori e dei fratelli di Aldo hanno lasciato il passo a un sorriso candido e condito di una mitezza senza confini. Il simbolo stesso che l’amore trionfa sempre. Un sorriso contagioso che si è impadronito dei volti di tutti gli amici di Aldo. È stata poi la volta di Emiliano Bonazzoli, prendere in braccio il piccolo Lorenzo e offrire un fascio di fiori alla moglie del lavoratore scomparso, Gabriella Tedesco. Al gran completo l’associazione “Amici di Aldo Ferraro”, capeggiata dal suo presidente Mario Ambrosi. Sul pullman organizzato ad hoc sono stati ricordati, fra gli astanti, tanti momenti della vita di un amico che la malasorte ha strappato anzitempo. In particolare, la sua passione per il calcio, le trasferte al “Granillo” e quel desiderio di portarvi il piccolo Lorenzo. Non c’è stato il tempo per esaudirne il desiderio. Ma Lorenzo allo stadio ha fatto il suo ingresso da protagonista assoluto… circondato dall’affetto dei propri cari e dei tanti amici del papà. È la conferma, che nessun essere umano va via per sempre. A tale proposito ritorna in mente l’episodio riferito dallo scrittore e poeta Sheldon Vanauken che nel congedarsi da Clive Staples Lewis, gravemente ammalato, gli disse: «Addio». Lewis sorrise al giovane e rispose: «I cristiani non dicono mai addio. Arrivederci!». È la stessa sensazione che tutti gli amici di Aldo Ferraro hanno avvertito al “Granillo”, in occasione di una partita di calcio mai così importante. La posta in palio non erano solo i tre punti… ma la capacità di acquisire, definitivamente, l’importante consapevolezza di un angelico «Arrivederci». Una sfida decisamente vinta!
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 14 febbraio 2012, p. 30