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"Zambrone Marriott" scommessa vincente?
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Un imponente complesso turistico al posto dell’Aquapark
"Zambrone Marriott" scommessa vincente?
Col tramonto delle ideologie, la parola “rivoluzione” è scomparsa dal lessico comune. Ma per cambiare le sorti di una realtà che ha mancato tutti gli appuntamenti con la storia, occorre proprio una rivoluzione. Il resort che sorgerà su uno dei lidi più belli del mondo, potrebbe avviare questo processo. O comunque, offrire il suo contributo. “Zambrone Mariott” comunque sia segnerà un momento di rottura. Con un passato e un presente, in cui c’è troppo spazio per il dejà vu. Il Consiglio comunale di Zambrone con delibera del 26 settembre 2006 numero 34 in deroga al vigente Prg, ha accolto la richiesta della società “Onda Verde Mare S.r.l.” (la stessa che ha gestito per diciassette anni l’Aquapark) per la creazione di una nuova struttura ricettiva. Quanto dovuto per la realizzazione dell’opera è stato “monetizzato”. Cosicché in vece della cessione delle aree e del versamento degli oneri di urbanizzazione primaria, la proprietà del realizzando resort eseguirà quanto richiesto dalla locale amministrazione. In pratica: la realizzazione di una strada lungo la via Marina con adiacente parcheggio. A parte il pagamento delle opere di urbanizzazione secondaria e l’esecuzione dei prescritti interventi. E’ stata così avviata la procedura per la costruzione di un albergo a cinque stelle. “Zambrone Mariott” verrà ubicato nel sito occupato per diciassette anni dall’Aquapark. Parte delle piscine già esistenti rimarrà al servizio del nascituro resort. Altre ne verranno realizzate. L’albergo è stato progettato da uno studio internazionale: l’American Watg; di proprietà americana e con sede operativa a Londra. Esso è considerato il più importante, su scala mondiale, del settore. Un ottimo biglietto di presentazione. Ma non solo. E’ anche una premessa determinante per comprendere lo spirito e la filosofia di una scelta, appunto, “rivoluzionaria”. L’artefice è Saverio Mancini, in passato già responsabile nella gestione dell’Aquapark. E’ proprio lui a spiegarne il senso: “Il pianeta è ormai globalizzato. Pertanto, una struttura ricettiva importante non può che puntare su potenziali clienti provenienti da tutto il mondo. Per questo era necessario partire col piede giusto e, quindi, scegliere uno studio di progettazione specializzato nel turismo internazionale. D’altronde l’obiettivo è quello di tenere aperta la struttura tutto l’anno. Ma per fare ciò non è sufficiente la domanda turistica nazionale. Occorre puntare su quella straniera e di qualità”. La catena di alberghi “Mariott” anch’essa di proprietà americana, è la più estesa del mondo. L’iter burocratico per ottenere le prescritte autorizzazioni non si è ancora esaurito. Salvo imprevisti, i lavori dovrebbero comunque iniziare alla fine dell’anno corrente. La loro conclusione è prevista per il primo semestre del 2009. L’hotel avrà una capienza di settecento cinquanta posti. Dimensioni che per la qualità dei servizi lo proietta ai primi posti su scala europea. Il solo centro benessere consterà di ben mille ottocento metri quadrati. Le camere saranno duecento cinquanta. Nessuna, inferiore ai quaranta metri. Le unità abitative non andranno oltre il primo piano. Tre, le sale ristoranti. Oltre quella di due mila metri riservata alle cerimonie e allo svolgimento di meeting e congressi. Verrà anche realizzata una cappella di ottanta posti. Nello spazio antistante la spiaggia sarà ampliato lo spazio occupato dalla sabbia bianca del litorale. Premessa necessaria per la creazione di un sito suggestivo denominato “giardino sull’acqua”. I parcheggi, tutti interrati. I dipendenti al servizio della struttura saranno all’incirca duecento cinquanta. Di cui ottanta a tempo indeterminato. Il resort è stato ideato in modo tale da riprodurre le fattezze dell’antico borgo calabrese. Esso potrebbe divenire l’immagine di una Calabria che per risorgere ha urgente bisogno di collegarsi ai processi della globalizzazione. Senza dimenticare le sue radici. Ovvero di una equilibrata tensione tra tradizione e futuro. Pena, la sua emarginazione per altri cento cinquanta anni. Le potenzialità espresse dall’Aquapark non furono sfruttate al meglio né da Zambrone, né dal contesto turistico circostante. Proprio per questo occorrerà riflettere sugli errori e le omissioni del passato. Urge, cioè, un confronto per individuare idee e soluzioni finalizzate a capitalizzare i prevedibili flussi umani ed economici che investiranno il territorio nei prossimi anni. Attualmente tutto tace. Scelta consapevole o scarso interesse per le sorti future? Cittadini, politici, amministratori, imprenditori, la mediocrità, questa volta, è un lusso insostenibile. Il suo costo sarebbe enorme. Specie, per una positiva, duratura e lungimirante prospettiva d’avvenire.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 16 maggio 2007
Associazione culturale Aramoni - Storia e tradizioni del popolo di Zambrone
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