la celebrazione
UN ANNO SENZA ALDO FERRARO
Zambrone, la comunità si ritrova in memoria del giovane lavoratore
ZAMBRONE Il sentimento dell’incredulità cede il passo solo al dolore. Sul filo della memoria e con uno sguardo rivolto al di là delle contingenze umane è trascorsa la giornata dell’otto febbraio. E’ passato un anno dal tragico incidente sul lavoro che ha causato la prematura scomparsa di Aldo Ferraro. Uno strazio dilaniante la vita di sua moglie Gabriella, una perdita incolmabile per il suo figlioletto Lorenzo, un dramma senza fine per i genitori Peppino e Lisa, un vuoto incommensurabile per i fratelli Francesco e Carlo, un’angoscia opprimente per i parenti e infine, sentimenti di mestizia dell’intera collettività zambronese, orfana di uno dei suoi figli prediletti. Aldo Ferraro ha lasciato la vita terrena a soli trentadue anni, vittima del suo encomiabile profilo professionale. Ma sebbene breve, il suo percorso esistenziale ha lasciato un’impronta positiva che continuerà ad essere un faro per la comunità locale e non solo. Non è casuale che a distanza di un anno, sia nato un sodalizio a lui dedicato: “Associazione amici di Aldo Ferraro”, presieduto da un amico di famiglia, Mario Ambrosi. La sua principale finalità, onorare la memoria del giovane lavoratore. Il sodalizio, benché operativo da poche settimane ha già registrato numerose adesioni. Anche l’amministrazione comunale ha voluto onorare la prima ricorrenza della scomparsa del giovane concittadino. La giunta municipale, infatti, nei giorni scorsi ha deliberato di intestargli il campetto sportivo ubicato nella piazza Otto marzo, proprio di fronte casa dello sfortunato lavoratore. Per completare l’iter, l’ente ha già attivato la prescritta procedura. Nella mattinata dello scorso martedì, a Bocale di Reggio Calabria, luogo del letale sinistro, è stata celebrata una messa in suo suffragio. Amici e parenti hanno poi sostato nel sito dell’incidente. Fra i presenti, anche padre Trifone Labellarte, per molti anni guida spirituale degli zambronesi. Nel centro tirrenico, durante il pomeriggio è stata officiata un’altra messa nella chiesa parrocchiale dedicata a San Carlo Borromeo. La sua celebrazione, affidata al parroco locale, don Luigi Scordamaglia, ha registrato intensi momenti di commozione. Nella sua omelia il giovane parroco ha affermato: «La mancanza di Aldo si avverte in ogni istante della giornata; ma è motivo di consolazione, sapere che la sua anima ora vive nella luce del Signore». A seguire, una fiaccolata ha segnato il corteo che si è snodato lungo la via che conduce al cimitero. Folta l’adesione dei partecipanti, fra cui quella del primo cittadino di Zambrone, Pasquale Landro, del comandante dei carabinieri della stazione di Zungri, Dario Randazzo e una delegazione della squadra di calcio locale, “Angels team”. La devozione di Aldo Ferraro verso San Carlo Borromeo era quanto mai sentita. Utile, allora, rievocare le parole del patrono degli zambronesi con cui (nel periodo quaresimale) esortava i fedeli di rispondere all’amore di Dio, con altrettanto amore: «Questi giorni sacri nei quali facciamo una memoria particolare dell’amore sconfinato che Dio mostrò verso le sue creature, fino a dare a se stesso come cibo e nutrimento delle loro anime, invitano tutti noi ad amare. Negli orecchi e nei cuori devoti risuona, ovunque, questa parola: amore». La stessa parola che «risuona» pensando ad Aldo…
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora l’11 febbraio 2011, p. 36