l’iniziativa
ZAMBRONE SI RITROVA NEGLI “AMICI DI ALDO”
ZAMBRONE Momenti di preghiera, aggregazione e solidarietà umana. In un piccolo centro periferico, le occasioni e i simboli intorno ai quali la comunità si trova unita sono rari. La festa patronale o un evento luttuoso, le circostanze più frequenti. Centro di riferimento la chiesetta paesana. Non desta alcuna sorpresa, pertanto, se sera di lunedì gli zambronesi e molte altre persone giunte dai paesi limitrofi si siano incontrate nel locale edificio di culto dedicato a San Carlo Borromeo per pregare e presentare una nuova associazione. Due, infatti, i motivi d’incontro. Il primo, celebrare una santa messa in suffragio di Aldo Ferraro, giovane 32enne deceduto sul lavoro lo scorso otto febbraio a Reggio Calabria, mentre era impegnato alla realizzazione della diga dell’Esaro. Ad officiare messa, proprio il giorno della commemorazione della figura di Sant’Aldo, il giovane parroco del posto, don Luigi Scordamaglia. Nella sua omelia, toccante e puntuale il sacerdote ha voluto ricordare come «Aldo sia stato sottratto alla vita terrena prematuramente. E’ nostro dovere ricordarlo mediante varie iniziative sociali, ma soprattutto nella preghiera. Il suo essere non è svanito nel nulla, ma si rinnova nella grazia del Signore». Accanto al giovane parroco, anche il padre dehoniano, Trifone Labellarte per molti anni guida spirituale degli zambronesi, il quale nel suo accorato intervento ha voluto ricordare il giovane col pensiero di Sant’Agostino: «Signore, tu ce lo hai dato tu ce lo hai tolto. Dacci la grazia di sentirlo nostro protettore». Dopo la santa messa, la prima a prendere la parola era stata Gabriella Tedesco vedova del lavoratore di Zambrone che ha esordito ringraziando gli astanti. Al termine del suo emozionante intervento ha esplicitato il senso dell’iniziativa: «Abbiamo fortemente voluto fondare l’associazione “Amici di Aldo” per ricordare quello che lui era e che ha rappresentato per tutti noi in bontà e quant’altro. Ho già espresso questo mio pensiero, ma ci tengo a ripeterlo: l’associazione ha il nome suo ma anche quello di ognuno di voi e sono certa che riusciremo insieme, a portare un po’ di luce nel cammino di chi ora non ce l’ha e a non far morire mai il suo buon nome ed il suo altruismo. Aldo ci sta dando l’opportunità di continuare il suo operato attraverso i nostri piccoli grandi gesti. Non deludiamolo ed un giorno anche grazie a questo, Lorenzo potrà essere fiero di quel papà che il destino gli ha tolto troppo presto». E’ stata poi la volta del presidente dell’associazione Mario Ambrosi, il quale ha delineato le finalità programmatiche del sodalizio. A seguire, l’intervento di Corrado L’Andolina, presidente del Centro studi Aramoni e legato alla famiglia Ferraro da solidi sentimenti d’affetto. Il professionista zambronese ha ripercorso le tappe esistenziali del giovane amico, delineandone le peculiarità umane, l’inserimento nel mondo del lavoro e i tratti essenziali del suo essere, improntato ai valori della famiglia, del lavoro e della generosità. Dal canto suo, Pasquale Landro, sindaco di Zambrone ha messo in evidenza come «l’amministrazione comunale sosterrà tutte le iniziative del sodalizio. Superati gli adempimenti di legge e burocratici, inoltre, sarà dedicata alla memoria di Aldo il campetto sportivo sito in Piazza Otto Marzo». Infine, Lidio Vallone, medico curante nel capoluogo tirrenico, ha dichiarato: «Aldo ha offerto in dono a questa comunità la sua vita. La popolazione si trova riunita in nome di valori positivi. In qualche misura, la circostanza esalta l’altro volto della Calabria, di cui si parla sempre troppo poco. Quello di una regione abitata da gente seria e operosa, mite e perbene, che intende costruire il suo percorso all’insegna di un’etica positiva e di una moralità di alto lignaggio. E’ il risultato di una sorta di miracolo laico, imposto dolcemente dalla memoria di Aldo e che l’associazione in suo nome saprà valorizzare al meglio». La speranza nella vita eterna continuerà ad alimentare le preghiere in suffragio di Aldo Ferraro. Ad esse, tramite l’associazione, si aggiungerà l’impegno sociale e culturale, il quale avrà il suo fulcro nella memoria di un ragazzo che continuerà a vivere nei cuori dei suoi cari e degli amici tutti.
Pubblicato su Calabria Ora il 16 gennaio 2011, p. 35