Zambrone. Artista sensibile e donna coraggiosa amante della vita
TINA MAZZEO CI HA LASCIATO PER SEMPRE
Di NICOLA COSTANZO
ZAMBRONE - Nella home page del suo sito Tina Mazzeo si presenta con una poesia, quanto mai rivelatrice della sua personalità, dal titolo: “Chi sono”, che recita: “Chi sono io…/sarebbe bello sapere di essere,/ sono l’aria che respiro/ che mi accarezza,/ che mi sveglia/ che mi addormenta/ che mi dondola/ che mi bagna con la pioggia/ che mi culla./ Sono l’acqua e la sua potenza/ sono il fuoco/ che sento sulla pelle bruciare/ sono la terra di cui mi nutro…/ sono la Gran Madre/ sono la luce/ e i suoi colori…/ i colori parlano di me//. Lo scorso lunedì, il cuore dell’artista zambronese ha prematuramente cessato di battere. Tina Mazzeo era nata a Zambrone, ma si era trasferita al Nord sin da giovanissima. Ad appena diciassette anni aveva iniziato le sue prime esperienze pittoriche. Dopo avere viaggiato per l’Europa, ritornò nel suo paese natio. Ma la malasorte si accanì contro il suo fisico. Una forma acuta di artrosi reumatoide la costrinse, sin dal 1998, alla sedia a rotelle. Da quel momento l’artista riprese con rinnovato impegno il suo smisurato amore per la pittura. Disegna tele “espressionistiche” e partecipa ad alcune mostre. Molte le recensioni ricevute dalle sue tele. Gianfranco Lambrosciano ha scritto: «L’inoculazione vitalistica di un colore squillante, ad alto contenuto energetico, il cui movimento carica la struttura sintattica di un’accidentalità tanto evasiva quanto gravida di esistenza e materialità, costituisce la peculiarità dell’opera di Tina Mazzeo, che insiste nell’impresa di traslare su un piano astratto, aereo e immateriale, puramente spirituale, “l’essere in situazione” di un soggetto così caparbiamente ancorato, invece, agli attributi più immanenti dello spazio e del tempo». Tina Mazzeo, anche nei momenti di difficoltà, non ha mai rinunciato ad amare la vita, la natura. Ma l’amore più grande lo ha riservato a Marzia, sua figlia. Proprio quest’ultima ha condiviso con la madre un percorso di sofferenza molto impegnativo, senza mai abbandonarsi ad atteggiamenti vittimistici o rinunciatari. Un coraggio enorme, tratto peculiare di due donne speciali. La caparbietà, il coraggio di sfidare piccole e grandi barriere hanno sempre accompagnato l’umano agire di Tina, segnato da un carattere dolce e fragile, schietto e autoironico, malinconico e tenace. Vasilij Kandinskij, un artista che la pittrice di Zambrone ha sempre apprezzato molto, ha scritto: «L’arte oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla e indica il contenuto del futuro». Un futuro che Tina ha consegnato alle sue creazioni artistiche e alla sua amatissima Marzia…
Pubblicato su Il Quotidiano della Calabria il 4 dicembre 2010, p. 31