per non dimenticare
PREGHIERA PER LE MORTI BIANCHE
Zambrone, toccante funzione officiata da don Scordamaglia
ZAMBRONE Dieci ceri posizionati sulla mensa dell’altare. Tanti quanti sono stati i morti sul lavoro nella storia recente zambronese. Questa immagine, efficace, triste e dal valore altamente simbolico ha segnato la ritualità cristiana domenicale celebrata nella chiesetta consacrata a San Carlo Borromeo. Ad officiare messa il nuovo parroco, don Luigi Scordamaglia che, in tal modo, ha voluto rendere omaggio alla memoria dei caduti sul lavoro del posto. Durante la funzione religiosa tali ceri sono stati accesi dai familiari o da persone care ai defunti lavoratori. Una volta completata l’operazione, il parroco ha sottolineato come «il ricordo di queste persone non si spegnerà mai». Nella sua preghiera, poi, ha aggiunto che «sia pure in forma misteriosa questi dieci lavoratori sono presenti, in ogni momento, nella vita dei loro cari e di tutta la comunità». Al termine della funzione, Luigi Ambrosi, legato ad Aldo Ferraro, ultima vittima zambronese sul lavoro in ordine temporale, ha dato lettura di una toccante riflessione: «Dieci sono i nomi. Dieci le storie spezzate. Senza numero le vite cambiare. Tutto si è fermato in uno di quei giorni che mai ti aspetteresti di vivere. Eppure, in una piccola comunità come la nostra dieci volte è successo!». Significativa la conclusione: «Credo sia importante che la comunità non si dimentichi di chi muore sul lavoro. E aggiungo che non ci si deve dimenticare nemmeno delle loro famiglie; a volte, anche solo uno sguardo o una carezza, possono loro regalare la forza per continuare a vivere». A tale riguardo occorre poi aggiungere che domenica scorsa ricorreva la giornata dedicata alle vittime sul lavoro. Iniziativa fortemente voluta dall’Anmil, patrocinata dalla Presidenza della Repubblica. Dieci i caduti sul lavoro ricordati nella celebrazione religiosa: Antonino Carrozzo, Natale Conca, Maria Crai, Aldo Ferraro, Francesco Ferraro, Fortunato Grillo, Nicola Piccolo fu Domenico, Nicola Piccolo di Guerino, Domenico Pungitore, Antonio Varrà. Storie di ieri e di oggi, di donne e di uomini, di giovani e di esperti lavoratori accomunati da tragici destini. Vicende umane sconvolgenti, che hanno colpito al cuore la comunità a più riprese e che hanno lasciato una scia di dolore senza fine. Storie di persone oneste, vittime della loro serietà e laboriosità.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 12 ottobre 2010, p. 33