Il caso
VIA IL TEMPO PIENO ED E’ PROTESTA
Zungri, i genitori occupano la sede della scuola dell’infanzia
ZUNGRI Il piccolo paesino che sorge alle pendici di Monte Poro vanta una tradizione scolastica di tutto rispetto. Non a caso da molti anni è sede del relativo Istituto comprensivo che annovera anche le scuole presenti sul limitrofo territorio di Spilinga. Ciononostante, per motivi indipendenti dalla volontà dei soggetti interessati, l’anno in corso non ha risparmiato ai genitori dei piccoli allievi della scuola dell’infanzia, una sgradita sorpresa. La scena che ieri si presentava agli occhi della gente era la seguente: genitori in subbuglio e assemblea permanente degli stessi. I fatti. La scuola frequentata dai piccoli allievi zungresi annovera settanta unità. Un numero sufficiente alla creazione di tre sezioni. Fino allo scorso anno tutte le sezioni erano organizzate sul tempo pieno. Pochi giorni fa, la doccia fredda. Una sezione deve cedere il passo e, dunque, addio al tempo pieno. Secondo quanto riferito dai genitori, la scelta degli scolaretti inseriti in quest’ultima classe dovrebbe avvenire sulla base di un sorteggio tra tutti i piccoli frequentatori dell’istituto. Scelta insolita, ma davvero complicato ipotizzare una soluzione differente. Alla base di tale drastica riduzione dell’offerta scolastica, ci sarebbero i tagli operati in sede governativa nel settore della pubblica istruzione. Ma la protesta dei genitori si fonda, anche, sulla tardiva comunicazione di tale decisione. La quasi totalità degli interessati, infatti, è stata edotta di tale situazione soltanto dopo l’apertura dell’anno scolastico. Una circostanza che in molti hanno giudicato tardiva e incomprensibile. Al riguardo, la dirigente scolastica Rosa Rizzo ha dichiarato: «Tale decisione si è resa obbligatoria a seguito di una riduzione dell’organico di trentotto unità su scala provinciale. Il criterio seguito dalla preposta autorità è stato quello di ridurre l’offerta scolastica presso quegli istituti che vantavano tre sezioni. Tale comunicazione mi è pervenuta nella scorsa settimana e, di conseguenza, mi sono immediatamente attivata per l’adozione dei provvedimenti di mia competenza». In conseguenza di tutto ciò, i genitori hanno deciso di occupare l’edificio scolastico fino a quando non si troverà una soluzione alla questione. Intanto, gli stessi genitori si sono già attivati per chiedere un incontro alle preposte autorità. Difficile ipotizzare una soluzione positiva. Di certo, i recenti tagli sulla spesa pubblica, in un settore cruciale per lo sviluppo civile, fanno sentire i loro effetti. Cosicché se da un lato si avverte l’esigenza se non addirittura la necessità di razionalizzare le risorse pubbliche, dall’altro, un’inevitabile costrizione dei diritti acquisiti, è destinata a suscitare malumori e insofferenze. La sfida politica, dunque, si giocherà tra questi due poli: risparmio ed efficienza. Difficilissimo trovare un equilibrio, ma sempre di più necessario per costruire una società moderna e al passo coi tempi.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 21 settembre 2010, p. 34