ZAMBRONE AL RITMO DI DANZA
Al via la nuova edizione del laboratorio etno-coreutico
ZAMBRONE La danza è una narrazione in gesti della vita, della storia, della cultura e delle aspirazioni di un intero popolo, è strumento di eversione e rivolta, di adesione e trasmissione della tradizione. È per questo che, di nuovo, Zambrone, quest’estate, si fa teatro dell’insegnamento della danza e della trasmissione di saperi antichi ma ancora molto attuali. Il 31 luglio, all’interno della palestra scolastica avrà luogo, nel piccolo comune della Costa degli dei, la seconda edizione del Laboratorio di danze tradizionali calabresi, che già nell’edizione dell’anno passato aveva riscosso un buon successo. Il laboratorio di quest’anno sarà guidato da Agata Scopelliti, rappresentante di un «gruppo di giovani e meno giovani uniti dalla comune passione per le tradizioni etno-coreutiche e musicali della nostra terra». L’artista fa parte del progetto “U stegg!”, uno stage curato dall’associazione culturale Conservatorio Grecanico, che da sempre promuove la ricerca e la trasmissione delle tradizioni musicali, e che ha luogo a Cataforìo, nella Valle del Sant’Agata vicino Reggio Calabria, un’area dell'Aspromonte meridionale ricchissima di tradizioni musicali antiche e trasmesse oralmente. Il laboratorio di quest’anno, intitolato “La danza nella Calabria Greca”, sarà quindi dedicato ad una particolare tradizione coreutico-musicale tipica dell’Aspromonte “U fora u primo”, una danza tipica della provincia di Reggio Calabria molto complessa. All’interno della “rota”, lo spazio circolare della danza, balla una coppia per volta seguendo le indicazioni del “Mastru i ballu”. Gli artisti insegneranno la danza attraverso il metodo tradizionale del “guardare e ripetere” e articoleranno il corso in diverse fasi: la presentazione teorica e pratica della danza, le osservazioni sulla danza in Aspromonte e sul contesto geografico e culturale (la danza come pratica legata a diverse fasi della vita individuale e collettiva) e sulla “rota”, l'introduzione alla figura del “Mastru i ballu” e, infine, l'insegnamento dei passi base e delle posture, con l’integrazione di materiale audiovisivo. Saranno inoltre introdotte le forme tradizionali di canto e gli strumenti che faranno da sfondo alla danza, tra cui la zampogna e la chitarra battente. Tutto questo in otto ore di laboratorio e in una “festa a ballu” a oltranza. Sarà un’esperienza indimenticabile che restituirà alla danza e alla musica il loro ruolo di strumenti privilegiati di aggregazione e comunicazione di storia e tradizione. L’evento è organizzato dal Centro studi umanistici e scientifici Aramoni, da molti anni impegnato sul versante del recupero delle tradizioni coreutiche e musicali calabresi e costituisce la prima tappa del Tamburello festival che avrà nel 18 agosto la sua giornata clou. Almeno trenta i partecipanti iscrittisi da tutta la provincia vibonese. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito del soggetto organizzatore: www.aramoni.it sezione Tamburello festival 2010.
Eleonora Lorenzo
Pubblicato su Calabria Ora il 24 luglio 2010, p. 42