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Il lupo della sila |
Nome Scientifico |
Canis Lupus Italicus |
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Classe |
Mammiferi | |
Ordine |
Carnivori | |
Famiglia |
Canidi | |
Dimensioni |
lunghezza corpo: 70-120 cm; lunghezza coda: 30-50 cm; altezza alla spalla: 80 cm; peso: 30-50 kg |
Identificazione e comportamento
Il lupo è il superpredatore europeo per eccellenza, fortemente radicato
nella cultura delle popolazioni del continente, progenitore di tutte le razze
canine, simbolo della natura selvaggia e della sua tenace lotta per la sopravvivenza
anche in regioni sempre più densamente antropizzate.
Il lupo ha laspetto di un grosso cane dalla corporatura massiccia, con
muso allungato, occhi leggermente obliqui, orecchie triangolari grandi e coda
folta. La colorazione è variabile e va dal bruno-grigio al grigio,
che può essere anche molto scuro, mento e gola sono chiari, la punta
della coda è nera.
Il lupo vive in branchi, allinterno dei quali è presente una
struttura sociale ben definita sia per i maschi che per le femmine, stabilita
con dispute e combattimenti che però raramente provocano gravi ferite,
malgrado la potenza dei contendenti. La sottomissione viene manifestata con
comportamenti rituali quali lofferta della gola e altre manifestazioni
di docilità.
I membri del branco cooperano nella caccia, diretta dal capobranco, che è
il maschio più forte e può lasciare talvolta questo compito
alla femmina dominante; camminatore instancabile, percorre decine di chilometri
alla ricerca delle prede, con il branco che perlustra un largo fronte pronto
ad accerchiarle o a stancarle con un lungo inseguimento. Può capitare
che i lupi attacchino anche animali domestici, per cui sono da sempre perseguitati
dalluomo che ha imparato a difendere le proprie greggi con i cani da
pastore.
Grazie ad alcune ricerche condotte con le moderne tecniche di teleradiometria,
si è scoperto che il lupo nellAppennino conduce unesistenza
difficile, spesso a stretto contatto con luomo, pur passando il più
delle volte inosservato. Sono stati osservati lupi alimentarsi nelle discariche,
anche perchè non sempre riescono a predare animali selvatici, e, tra
gli animali domestici predano soprattutto le pecore.
Generalmente un lupo allo stato selvatico supera difficilmente i 10 anni di
età: i vecchi lupi vengono espulsi dal branco e conducono vita solitaria
trovando difficoltà nella caccia per la mancanza di forze e per la
dentatura ormai consumata e incompleta, fino a spegnersi. Anche la diretta
osservazione non sempre rende possibile riconoscere alcuni cani dal lupo,
ancor più difficile è riconoscere le tracce o i segni lasciati
dallaggressore del bestiame. Questo fa si che troppo spesso si gridi
al lupo quando dei lupi veri non cè traccia.
Riproduzione
Le coppie possono durare per anni, talvolta per tutta la vita, e durante lallevamento
dei piccoli il branco si può momentaneamente sciogliere. Negli anni
di scarsità di prede si accoppiano soltanto i due animali di più
alto rango nel branco e questo meccanismo limita il numero delle nascite.
Gli accoppiamenti avvengono alla fine dellinverno: la gestazione dura
due mesi e i parti, di solito di 3-8 cuccioli, avvengono in marzo-aprile allinterno
di una tana scavata da entrambi i membri della coppia. I cuccioli nascono
ciechi, coperti di pelo grigio bruno; aprono gli occhi dopo 10 giorni e vengono
allattati per due mesi. Il padre collabora al loro allevamento portando ben
presto prede alla tana. Raggiunti i 2-3 mesi di vita i giovani partecipano
alle prime cacce, ma divengono indipendenti soltanto nella primavera successiva.
Alimentazione
Mammiferi di media e grossa taglia, principalmente come cervi, caprioli e
cinghiali dove presenti, a volte piccoli animali, carogne e rifiuti.
Habitat
Regioni di alta e media montagna, eccezionalmente anche collinari, purchè
ricche di aree impervie e boscose che gli possano offrire rifugio e risorse
alimentari. Si adatta a vivere anche a ridosso di centri abitati, ma fugge
la presenza umana.
Status e conservazione
Un tempo il lupo era presente in tutta Europa, ovunque ci fossero foreste
dove rifugiarsi e prede, sia in montagna che in pianura. Oggi questo carnivoro
è presente solo in Scandinavia, sui rilievi dellEuropa meridionale
e nellEuropa dellest. In Italia, dove è noto a tutti per
la sua presenza nelle favole e nelle leggende popolari, rappresenta uno dei
successi della conservazione della natura.
Dal centinaio di lupi che negli anni 70 erano sopravvissuti nel nostro
paese, nei rilievi appenninici tra lAbruzzo e la Calabria, si è
passati a circa 500 animali di oggi e anche larea di diffusione si è
notevolmente espanso verso nord, raggiungendo la Francia e la Svizzera. Fino
ai primi del 900 i lupi erano abbondanti sulle Alpi, sullAppennino
e in Sicilia, poi sono stati progressivamente scacciati e uccisi, prima sulle
Alpi intorno al 1870 e poi tra il 20 e il 40 dalla Sicilia. Dopo
la sua protezione legale, negli anni 70, la specie si è lentamente
ripresa grazie alle campagne di sensibilizzazione del WWF e delle altre associazioni
e al cambiamento di alcune condizioni sul territorio, in particolare dellabbandono
delle aree marginali come quelle collinari e montane non più coltivate.
Oggi sebbene la specie appare in espansione numerica e spaziale, viene ancora
perseguitata illegalmente soprattutto con i bocconi avvelenati, anche perché
la maggior parte degli esemplari vive al di fuori delle aree protette rischiando
di finire sotto unauto o ucciso da un bracconiere.
Fonti:
Consorzio Telcal - calabrianatura.it