KAULONIA-MONASTERACE
MARINA
Le vicende storiche della città di Kaulonia non sono ancora molto
chiare, alcuni ricercatori ritengono che si tratti di una colonia achea
fondata nel VII secolo a.C. dall'ecista Tifone di Aegion, molto più
probabilmente si tratta di una sub colonia fondata in quel periodo dai
krotoniati, per prevenire eventuali espansioni a Nord della città
di Locri. Infatti, nel 388 a.C. quando Kaulonia si estese per 47 ettari
con oltre 10.000 abitanti, venne distrutta da Dionisio I di Siracusa che
la sottrasse al controllo krotoniate cedendola a Locri, ma la città
venne definitivamente distrutta dai romani nel 205 a.C. proprio perché
insieme a Krotone era alleata dei cartaginesi resistendo fino all'ultimo
alle centurie romane. Nel 1891 Orsi avanzò l'ipotesi che il sito
della colonia greca potesse localizzarsi proprio in quel luogo. Da allora
le sue ricerche s'intensificarono (intanto nel 1907 fu nominato Soprintendente
reggente dell'appena nata Soprintendenza per Lucania e Calabria). Ci furono
campagne di scavo nel 1912 e 1915 che permisero all'archeologo di iniziare
a tracciare la topografia del sito. Orsi individuò la cinta muraria
della polis, l'acropoli (sul colle Piazzetta) gruppi di abitazioni, i
resti di un tempio dorico a Punta Stilo, un piccolo edificio sacro sulla
collina del Faro, una necropoli lungo il valllone Bernardo e, nel 1916,
un altro santuario sulla collina di Tersenale (Terzinale) fuori della
cinta muraria conosciuto come la "Passoliera".
Dopo Orsi non si effettuarono scavi di rilievo per circa mezzo secolo.
Ci furono soltanto scoperte occasionali e spesso non documentate. Bisogna
aspettare il 1960 per registrare un altro importante rinvenimento. Questa
volta a opera del Soprintendente De Franciscis. Vennero, infatti, alla
luce alcuni ambienti di una casa ellenistica ("La casa del Drago")
a Sud-Est della Colonia del Faro. In seguito ci furono altri lavori e
studi. Nel 1967 venne segnalata la presenza di rocchi di colonia nello
specchio d'acqua di fronte a Punta Stilo (esattamente a 50 metri dalla
costa e a circa 20 metri di profondità). Il primo rilievo fu affidato
nel 1882 a Stefano Mariottini (a cui si deve la scoperta dei bronzi di
Riace). Dopo successive prospezioni subacquee è stato recuperato
un rocchio di colonia lavorato (l'unico tirato su fino ad ora). Le più
recenti campagne di scavo sono quelle iniziate nell'estate 2000. La prima
è condotta dalla scuola "Normale" di Pisa nell'area sacra
del Tempio, la seconda dagli studenti dell'Università di Reggio
Calabria nell'abitato. Sono stati già portati alla luce pezzi di
frontone sul tempio e i resti di una casa ricca (una panca in pietra della
sala da pranzo e l'abbozzo di un mosaico). I giovani sono ospitati nella
scuola campus intitolata a Paolo Orsi. Una parte dell'area è stata
attrezzata a parco archeologico con percorsi pedonali.
Fonti: "Magna
Grecia di Calabria". Meridiana Libri - Donzelli Editore.
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