Città della Magna Grecia

KROTON


Nel V secolo a.C. la città di Kroton con l'intera conurbazione contava circa 300.000 abitanti e con un esercito di 150.000 uomini ed una cinta muraria di 18 Km. era la più potente di tutta la Magna Grecia.
Diodoro Siculo ci tramanda la leggenda che narra di Eracle che di ritorno a Micene dall'Iberia coi buoi di Gerione, durante una sosta notturna sul promontorio destinato poi ad assumere il nome di Capo Lacinio, subì il tentativo di furto della mandria e ne uccise il responsabile, un giovane del luogo di nome Lacinio; ma Eracle uccise per errore anche il genero di questi: Crotone.
Eracle, per porre rimedio al suo misftto, eresse un sepolcro al giovane Crotone, giurando che un giorno la città insigne ne avrebbe perpetuato il nome. La promessa di Eracle si realizzò quando l'ecista Miscello di Ripe, acheo di famiglia nobile che considerava suo capostipite proprio il figlio di Era, decise di consultare l'oracolo di Apollo a Delfi per avere lumi sul futuro della sua progenie; Apollo gli intimò di partire dall'Acaia e dare vita ad una città in prossimità del promontorio Lacinio. Fu così che nell'anno 708-709 a.C. gli Achei, guidati dall'ecista Miscello, fermatisi alla foce del fiume Neto, fondarono la città di Kroton.
Da li a breve la colonia avrebbe conosciuto uno splendore ineguagliato in tutta la Magna Grecia, rafforzatosi ulteriormente con l'arrivo in città del famoso filosofo-matematico Pitagora di Samo, che diede alla colonia un assetto politico, religioso e morale capace di assicurarle il dominio incontrastato per oltre un secolo. I crotoniani costituirono altre subcolonie per assicurarsi il pieno controllo del territorio circostante, dando origine a Kaulonia, Skylletion sullo Ionio e Terina sul Tirreno. Nel 510 a.C. guidati dall'olimpionico Milone, i crotoniati distrussero la grande nemica di sempre Sybaris, città opulentala cui ricchezza e benessere erano rinomate nel mondo antico. Sul fiume Traente si scontrarono i due eserciti, i crotoniati ebbero la vittoria e successivamente deviarono il corso del fiume Crati annegando la città sotto quattro metri di fango. Da allora il dominio crotoniate si estese anche sui territori della ricca Sybaris, controllando una vasta area dell'intera regione Calabria che oggi coinciderebbe con le province di Cosenza, Crotone e Catanzaro. Tutte le colonie e sub colonie di questo vasto territorio furono assoggettate ed il tripode delfico, emblema delle città, comparve in tutti i coni monetari dell'epoca. L'espansione della città fu bloccata soltanto a sud, dove Locri alleatasi con Reggio diede battaglia all'enorme esercito crotoniate nei pressi del fiume Sagra. Ma la potenza crotoniate non fu solo militare ed economica, nella città fiorirono intense attività culturali, sportive, mediche e scientifiche che diedero grande lustro e risalto in tutto il Mondo antico, alla città di Miscello.


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