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IOPPOLO - CENNI STORICI E SUL TERRITORIO |
Comune della provincia di
Vibo Valentia (abitanti circa 2300) è composto dal capoluogo e dalle
frazioni Caroniti, Coccorino, Siroto II, Spata Conveni. Il territorio (kmq. 15,31) si estende tra quelli dei Comuni di Nicotera, Ricadi, Spilinga e lungo la fascia di costa del mare Tirreno, sul versante sud occidentale del Monte Poro verso il Golfo di Gioia. L'abitato è su un dosso allo sbocco della fiumara di Joppolo. E' a 176 mt. Sul livello del mare. Nel 1300 Carlo II donò ad Artemidoro Joppolo, suo capitano, alcuni castelli sul tirreno calabrese, cui il Joppolo aggiunse la costruzione d'un altro, che chiamò dal proprio nome. Peleo, pronipote di Artemidoro, avendo parteggiato per Ludovico d'Angiò, nel 1406 ne veniva spogliato da Re Ladislao; e, costretto a ramingare con i figli moriva poi a Volterra. Entrato in demanio della Corte, veniva dato a Covella Ruffo, la quale nel 1442 lo dava al figlio Marino Marzano. Nel 1495 era di Tommaso Calatamiti che lo permutava con i Pignatelli, nel cui possesso rimaneva fino al 1572. Appartenne poi ai Galluppi, di Tropea, ai Ruffo di Scilla (1618) ai Mottola d'Amato (1642) e ai Melecrinis di Pizzo (1768) che lo tennero fino all'eversione della feudalità (1806). Assieme a Coccorino patì molti danni dal terremono del 1783. Altri danni furono provocati dal sisma del 1905. Nell'ordinamento amministrativo disposto nel 1799 dal generale Championnet, Joppolo veniva incluso nel Cantone di Tropea, Dipartimento della Sagra. I francesi, per legge 19 gennaio 1807, ne facevano un Luogo, ossia Università, nel cosidetto Governo di Nicotera. Nel successivo riordino, disposto per decreto 4 maggio 1811, istitutivo di Comuni e Circondari, gli venivano assegnati i villaggi, o frazioni, di Cuccurino e Cuccurinello. La legge del Borbone 1° maggio 1816, istitutiva della nuova provincia di Reggio, trasferiva nel Comune di Joppolo la frazione di Caroniti. Presso la costa è la Torre di Parnaso, del sistema difensivo spagnolo. L'agricoltura è stata per anni la base dell'economia di questo Comune. Negli anni Ottanta i neonati servizi turistici hanno comportato una vera e propria trasformazione socio-economica, fino a rappresentarne la principale risorsa. Politicamente è sempre stata un feudo bianco e cioè una realtà nella quale i partiti di ispirazione cristiana (la vecchia Democrazia Cristiana prima e la Margerita - Udeur - Udc, oggi) raccolgono un notevole consenso elettoralistico. (Le notizie storiche sono
tratte da Dizionario dei luoghi della Calabria di G. Valente, edizioni
Framma's, 19, Chiaravalle Centrale, maggio 1973). |
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